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domenica, aprile 07, 2013

Principe e Principessa

Secondo un'indagine Doxa, condotta in occasione del nuovo cinema Disney "Sofia la principessa", la maggior parte delle donne sognano ancora il principe azzurro e il "mito della principessa" è visto come un fattore positivo.
... ne consegue che la Monarchia è sempre radicata nella società ...

5 aprile 2013

Il nuovo film Disney "Sofia La principessa" ha dato il via alla ricerca Doxa “Principesse – C’era una volta? Il sogno di ieri, oggi e domani” che ha evidenziato in che modo e quanto la percezione delle principesse sia cambiata nel tempo, da stereotipo aristocratico a modello di donna moderna.

la principessa Sofia
In questa ricerca emerge che quasi tutte le donne - ragazze (96%), mamme (91%) e donne over60 (85%)- hanno una percezione molto positiva delle principesse e hanno sottolineato che le principesse di oggi rappresentano meglio le donne moderne.
Generosità, bontà d’animo, cortesia e gentilezza sono i valori associati alla figura delle principesse dalla maggioranza delle ragazze e delle mamme (60 e 62%) mentre le donne over60 danno più importanza all’onestà e al valore della famiglia.

Questo dato conferma l’evoluzione positiva del modello che seppur cambiato nel tempo, rimane ancora simbolo di valori e tradizioni.

Dario Rodino, Vice President e General Manager TV Channels Disney Italia ha dichiarato:
“In Sofia La Principessa, abbiamo una principessa “alla pari”, una bambina in cui riconoscersi che vive gli stessi dubbi e problemi dei nostri piccoli spettatori come per esempio imparare a inserirsi a scuola, fare nuove amicizie, acquisire nuove competenze e sviluppare rapporti con i fratelli e le sorelle. Anche se Sofia avrà tanti bei vestiti e scarpe luccicanti, le vicende raccontate negli episodi insegneranno a Sofia, ed ai nostri telespettatori, che ciò che rende una principessa reale è quello che c'è dentro, non l’apparenza e i beni materiali, ma la bontà, l'onestà, il coraggio e la grazia”.

In questo film Disney la protagonista Sofia è una bimba qualunque che si ritrova a diventare principessina quando la mamma sposa un re. Deve lasciare la sua città, le sue amiche ed entrare nel castello, imparare le regole del bon ton e godere dei privilegi che il sangue blu regala alla sua nuova famiglia allargata (si ritrova un fratello e una sorella).
La principessina Sofia in quanto ad animo nobile non ha nulla da invidiare a Cenerentola o Aurora: bellezza esteriore ed interiore, senso etico, gentilezza d’animo. Valori che evidentemente resistono.

Cristina Liverani - Research Manager Doxa -  ha spiegato che l'icona del diadema è ancora oggi molto in voga, perché le principesse moderne si sono evolute, avvicinandosi alle donne del 2013.
Infatti le principesse moderne vanno a fare la spesa, si vestono con jeans e stivali, indossano gli stessi abiti usate dalle donne comune, anche loro hanno una famiglia allargata e hanno aspirazioni non diverse da quelle di molte donne borghesi.
“Il mito della principessa non sembra essere tramontato nelle mamme delle piccole bambine e nelle giovani ragazze di oggi che tuttora amano sentirne parlare.  Appaiono in questo senso più distaccate e razionali le donne over 60.
Il ruolo della principessa è certamente cambiato negli ultimi 20-30 anni e per 1 intervistata su 2 la trasformazione è stata completa e legata ad un'enfasi crescente sulle doti di fiducia in sè stesse, ambizione e miglior identificazione con le donne moderne. E’ vivo nelle bambine il mito della principessa e delle icone che da sempre lo contraddistinguono, ma quasi la metà di loro se fosse principessa penserebbe a far del bene a chi ne ha bisogno.”

Quali sono le principesse più popolari e conosciute tra le donne italiane?
Le bambino più piccole, di età tra i 4 e i 5 anni, citano soprattutto Kate Middleton, ''l'amica che tutte vorrebbero, ma anche il simbolo di una donna di successo e di forti ambizioni''
Le adolescenti e le mamme hanno invece come icona assoluta di riferimento Lady Diana, la principessa del popolo, immagine di una donna indipendente e generosa.
Tra le principesse a cui si vorrebbe assomigliare c'è anche Stephanie di Monaco, ''una donna ribelle, che ha saputo coniugare regalità e indipendenza''.

I giornalisti italiani non si limitano a darne la notizia ma per difendere lo stipendio e obbedire ai loro direttori, che a loro volta devono compiacere il regime repubblicano, con stupore si chiedono:
Possibile che nei nostri tempi non solo le bambine ma anche le mamme subiscono il fascino delle principesse e desiderano addirittura per la propria figlia una vita a corte? 
Ma come si fa a parlare di conciliazione, indipendenza, libertà per le donne e nel contempo restare chiuse in queste gabbie dorate? 
Come mai le donne sognano ancora il sangue blu?

In una repubblica sempre più debole e vicina al collasso, i cosiddetti "fedelissimi alla repubblica", che hanno sempre ridicolizzato chi invece ha opinioni diverse, rimangono sgomenti e stupiti che la propaganda repubblicana non sia riuscita ad estirpare il "mito principesco" e più in generale l'idea della Monarchia.

E poi se per corte si intende un gruppo ristretto di persone che pensano ai loro interessi piuttosto di aiutare i più bisognosi, sono più pericolosi e cattivi i "nobili" (Re, Regine principi e principesse che non hanno potere) o piuttosto quei club esclusivi finanziari (Banche che in genere sostengono la repubblica) o quei presidenti della repubblica che diventano dittatori (Kim Jong, Fidel Castro, Ahmadinejad, Gheddafi, Bokassa, Bangui, Saddam Hussein, Ben Ali...?

E cosa sono le gabbie d'orate se non tutte quelle caste che sostengono la repubblica italiana?
Avete mai visto in un presidente della repubblica la generosità, la bontà d’animo, la cortesia e la gentilezza, virtù che invece sono più facile da trovare nelle Famiglie Reali?

Evidentemente la repubblica non può avere il fascino che invece possiede la Monarchia.

Al di là di ogni possibile dubbio quest'indagine conferma che anche nel terzo millennio la Corona, il castello, il principe azzurro e quindi la Monarchia sono miti che non sono per nulla destinati a tramontare.

LINK
La principessa bambina e i sogni delle mamme

martedì, gennaio 27, 2009

I poveri in Italia


L'ottavo rapporto sulla povertà della Caritas Italiana-Fondazione Zancan ha stabilito che un italiano su quattro è povero e che in Europa l'Italia è il paese con una delle più alte percentuali di popolazione a rischio povertà.

Gli italiani considerati poveri sono quelli che vivono con meno di 500-600 euro al mese (il 13% della popolazione), le famiglie con anziani e le famiglie con tre o più figli. Il 48,9% di queste vive al sud.

Accanto ai circa 7 milioni e mezzo di italiani che vivono al di sotto della soglia di povertà relativa, ce ne sono altrettanti che si trovano appena sopra a tale soglia. Gli italiani "coinvolti" nel fenomeno povertà sono circa 15 milioni, ovvero il 25% della popolazione.

Nonostante questi dati allarmanti l'Italia è al di sotto della spesa media per la protezione sociale.
La spesa aumenta ma il 66,3% serve per coprire le pensioni. Questo squilibrio è ancor più evidente se si considera l'incidenza sul PIL: la spesa per la previdenza incide per il 15,8%, quella per la sanità per il 6,2%, per l'assistenza sociale per l'1,9%.

In Italia le misure contro la povertà sono le meno efficaci in Europa, mentre in alcuni paesi (come Svezia, Danimarca, Olanda) l'impatto della spesa per la protezione sociale riesce a ridurre del 50% il rischio povertà, in Italia solo il 4%.

Questa è la vera e drammatica situazione sociale italiana, ben diversa dall'immagine disegnata dai massmedia o da quello che si vede nelle varie caste della repubblica italiana.

Le cifre sono impressionanti e testimoniano una persistenza del fenomeno della povertà nel nostro paese e il sostanziale fallimento delle politiche di intervento assistenziale.