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domenica, dicembre 31, 2023

Buon Anno 2024

BUON ANNO 2024

con il Tricolore del Regno d'Italia sul Quirinale

W il Re !



martedì, ottobre 17, 2023

Re del Bahrain al Quirinale

Mattarella riceve il Re del Bahrain al Quirinale

15 ottobre 2023

Il Presidente Mattarella ha ricevuto il Re del Bahrain, Sua Maestà Hamad Bin Isa Al-Khalifa.

Al Palazzo del Quirinale il Re del Bahrain, dopo l’accoglienza, ha passato in rassegna un reparto di militari per i prescritti onori ed ha raggiunto la Sala del Bronzino dove c'è stato l'incontro con Mattarella.

Dopo la presentazione delle rispettive delegazioni e la foto di rito, i due Capi di Stato si  sono trasferiti nella Sala degli Arazzi di Lille per i colloqui con le rispettive delegazioni ufficiali.

LEGGI ANCHE : Il Re Abdullah di Giordania ricevuto dal Re Hamad del Bahrain

Al termine dei colloqui, i due Capi di Stato, si sono sono salutati nella Sala del Bronzino e quindi il Re del Bahrain ha lasciato il Palazzo del Quirinale.

VIDEO

domenica, gennaio 01, 2023

Buon Anno 2023

BUON ANNO 2023
con il Tricolore del Regno d'Italia 
sul Quirinale

W il Re !
W la Monarchia !



venerdì, dicembre 31, 2021

Buon Anno 2022

BUON ANNO 2022

con il Tricolore del Regno d'Italia 

sul Quirinale

W il Re !



martedì, dicembre 31, 2019

domenica, dicembre 30, 2018

lunedì, gennaio 01, 2018

Buon Anno 2018

Buon Anno 2018
con il vero Tricolore
sul Quirinale


sabato, dicembre 31, 2016

giovedì, dicembre 31, 2015

mercoledì, dicembre 31, 2014

Buon Anno 2015

Buon Anno 2015 

per un'Italia Migliore !!!


il vero Tricolore
che sventola sul Quirinale

domenica, giugno 29, 2014

Costi di Monarchia e repubblica

I giornalisti italiani parlano dei costi della Monarchia britannica, ma non di quelli della repubblica italiana che sono superiori.

Clamoroso autogol dei giornalisti italiani (servi del regime repubblicano) che pur di attaccare la Monarchia mettono in evidenza il lieve aumento dei costi della Corona britannica, dimenticando però di fare un confronto con i costi della repubblica italiana che sono enormemente superiori.

I titoli relativi ai costi della Monarchia britannica, pubblicati dai giornali erano tutto un programma: "La monarchia costa sempre di più", "Monarchia, ma quanto ci costi?", "La monarchia costa cara" ....

Se è vero che la Monarchia inglese costa all'anno 45 milioni di euro, la repubblica italiana costa ben 231 milioni, 6 volte in più !
Mi chiedo con quale faccia tosta si possa considerare cifra intollerabile i costi della monarchia inglese e non quelli della repubblica italiana, che sono 6 volte più grandi...

Facendo il rapporto con la popolazione ogni cittadino italiano (neonati inclusi) spende ogni anno 3,8 euro per il mantenimento del Quirinale, contro i 70 centesimi di euro che gli inglesi spendono per Buckingham Palace. In realtà scenderebbero a 30 centesimi se si considera i 134 milioni di cittadini del Commonwealth, che riconoscono la Regina come Capo di Stato.

Inoltre si deve tener conto che tutte le voci di spesa della Monarchia sono scrupolosamente documentati, mentre non c'è altrettanto rigore e chiarezza nei costi  della repubblica italiana.
Si sa tutto come sono utilizzati i soldi per la Monarchia britannica, viaggi, restauro delle residenze, arredamenti, tappezzerie, mobilio, addirittura il consumo di gas ed elettricità ...
Top secret invece per le spese di Napolitano &Company che ripeto sono 6 volte più grande !
Come sono spesi i denari pubblici per il Quirinale? E le altre residenza?
Come Napolitano usa i soldi dei contribuenti? Quanti viaggi ha fatto in aereo o in treno ?
Con quali criteri sono state scelte le migliaia di persona che lavorano al Quirinale? ....

Secondo gli ultimi dati ufficiali, per la Famiglia Reale sono stati spesi nell'ultimo anno fiscale 35,7 milioni di sterline (circa 45 milioni di euro), quasi 2 milioni di sterline in più rispetto all'anno precedente.
Tra le voci più controverse la ristrutturazione degli appartamenti di Kensington Palace dove risiedono William e Kate, che ha contribuito in maniera decisiva all'aumento della spesa totale.
E il Quirinale ....?
Il principe Carlo, per recarsi con un volo privato ai funerali di Nelson Mandela, ha speso 246.160 sterline.
Quanto è costato il viaggio in SudAfrica della Boldrini con il suo fidanzato ...? 
Intanto Sua Maestà Elisabetta II ha tagliato: meno trasferte (da 4,5 del 2012 a 4,2 milioni di sterline nel 2013), meno ricevimenti e meno feste.
Quanto costano ai poveri italiani i ricevimenti di Napolitano ...? Sono aumentati?

In Italia le notizie relative alla monarchia ( in particolare quelle su Casa Savoia) sono sempre modificate ad arte, ci sono sempre aggettivi e forzature che servono a convincere il lettore a farsi un'idea distorta della monarchia e di nascondere le vergogne della repubblica italiana.
Il livore nei confronti della monarchia ha reso cechi i giornalisti, o meglio per mantenere i posti di privilegio e per servilismo verso chi comanda, sono dei semplici servi del regime, venditori di fumo e falsità sulle quali si fonda la repubblica italiana.

In Italia la malformazione congenita del giornalismo italiano ha trasformato l'Italia in un Paese semilibero per l'informazione.

Nonostante i costi i sudditi non si arrabbiano se ogni anno devono pagare meno di una tazzina di caffè, anzi gli inglesi restano fedeli alla Monarchia che la amano e la rispettano profondamente.

Cari inglesi continuate a tenervi la Monarchia, in confronto noi italiani spendiamo di più per non avere nulla.  Anzi la repubblica italiana è un fallimento !




giovedì, aprile 03, 2014

Regina Elisabetta a Roma

Sua Maestà la Regina Elisabetta II a Roma incontra il Papa e Napolitano

3 aprile 2014

Breve visita della Regina Elisabetta II e del Principe Filippo a Roma : un incontro con Papa Francesco I e un pranzo col presidente della repubblica italiana al Quirinale.

L’aereo della Regina è atterrato all’aeroporto di Ciampino pochi minuti dopo le 12.30.
Al Quirinale Sua Maestà la Regina Elisabetta II è stata accolta nel cortile d’onore dal capo dello Stato Napolitano, dove sono stati presentati gli onori militari e poi sono stati suonati gli inni nazionali di Gran Bretagna e Italia. La bandiera britannica, l'Union Jack, è stata issata sul torrino del Quirinale.

Proprio Napolitano aveva invitato in Italia Elisabetta e il suo consorte già l’anno scorso, ma il viaggio fu cancellato all’ultimo minuto per una indisposizione della sovrana.

Lasciato il Quirinale,la Regina si è recata in Vaticano per la sua 4° visita ufficiale
E' la settima volta che la Regina Elisabetta incontra un Papa, anche se il suo primo incontro avvenne nel 1951, quando da principessa incontrò Pio XII.
Dal giorno dell’incoronazione, il 2 giugno 1953, la sovrana britannica ha incontrato 4 Pontefici : Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e quindi Francesco.


Per l’incontro con il Pontefice, considerata la natura informale della visita, una portavoce di Buckingham Palace aveva comunicato che la Regina non avrebbe indossato un abito nero e la mantella.

Durante l'udienza privata col Santo Padre, durato circa 30 minuti, la Regina Elisabetta II ha ricevuto dal Pontefice anche un dono (una sfera lapislazzuli sormontato da una croce d'argento) per "Sua Altezza Reale il Principe George di Cambridge", figlio del principe William e della moglie Catherine Middleton.
A Elisabetta II, invece, il Papa ha donato un’antica pergamena, risalente al maggio 1679, con un messaggio «Urbi et Orbi» del cardinale Cesare Facchinetti.
 Al principe Filippo il Papa ha regalato 3 medaglie del pontificato, una in oro, una in argento, una in bronzo. “È l’unica medaglia d’oro che abbia mai vinto”, ha quindi scherzato il duca di Edimburgo.

A sua volta la Regina Elisabetta II ha donato al Papa un cesto con i prodotti orticoli delle sue tenute reali.

La Regina ha dichiarato che quella a Roma è una visita molto "sentita", e si è detta "deliziata" di poter tornare nella Capitale. Roma dovrebbe essere l'unico viaggio all'estero che i Reali inglesi hanno in programma per il 2014, se si esclude la visita-lampo in Normandia organizzata in giugno per il settantesimo anniversario del celebre sbarco.

 L'aereo privato dei reali britannici è decollato dall'aeroporto di Ciampino poco dopo le 16.30.

VIDEO

mercoledì, gennaio 01, 2014

Buon Anno 2014

Buon Anno 2014 

per un'Italia Migliore !!!


la vera Bandiera d'Italia
che sventola sul Quirinale

domenica, aprile 21, 2013

Repubblica chiusa nel bunker

Napolitano rieletto dalla partitocrazia 
La repubblica teme la fine
e si chiude nel bunker

E' la prima volta che un presidente uscente rimane al Quirinale.
Giorgio Napolitano è stato eletto a grande maggioranza al sesto scrutinio dal PD, PdL, Lista civica di Monti e persino dalla Lega Nord. Un esito inaspettato e imprevedibile dopo lo stallo politico-istituzionale in seguito ai primi 5 scrutini.
Lacerato dalle divisioni interne il PD ha trascinato il Parlamento in una situazione di stallo, qualsiasi altro nome diverso da Napolitano, molto probabilmente, sarebbe stato bruciato come Marini e Prodi.

Il segretario dimissionario del Partito democratico (Bersani) si era addirittura rivolto a Napolitano in ginocchio, per chiedergli il bis al Quirinale : «Presidente, ci aspettiamo che lei ce le canti e ci dica che siamo tutti colpevoli perché ce lo meritiamo. Avrebbe pienamente ragione, lo sappiamo bene. Ma, premesso questo, adesso la preghiamo di fare un altro passo di generosità e di voler riconsiderare la sua indisponibilità a una nuova candidatura. Le domandiamo insomma di restare, l’Italia ha ancora bisogno di lei, un bisogno assoluto…».
corriere

Qualcuno parla di “vittoria di Berlusconi” ma è però affrettato e propagandistico. Sicuramente lo sconfitto è il PD, ma nessuno ha vinto, anzi tutti hanno perso, compreso il Movimento 5 Stelle che ha scaricato la sua frustrazione con deliranti accuse di “golpe” e con tentativi sbiaditi di marce su Roma che lasciano ampi dubbi sulla sua credibilità.
Tra parentesi non capisco per quale motivo il M5S abbia sostenuto con tanto vigore Rodotà, anche lui una persona della Casta e che nel passato criticò duramente lo stesso Grillo.

La rielezione di Napolitano è la sconfitta della repubblica, del Parlamento e dei partiti
La repubblica teme la fine e si chiude nel bunker
repubblica nel bunker
Dopo il governo monti - voluto da napolitano -, dopo i 10 saggi - voluti da napolitano-, la riproposizione di Napolitano sancisce il fatto che in Italia si è instaurata una repubblica presidenziale di fatto, quasi sprezzante nei confronti della costituzione, visto che il presidenzialismo non è previsto dalla carta.

Dalle elezioni del presidente della repubblica viene al pettine il nodo più importante della repubblica: l’impossibilità che i partiti, con storie diverse, ambizioni diverse, percorsi persino distanti e antagonisti, possano mettersi d'accordo nel trovare un capo di stato super partes.
Le convulsioni di questi giorni rappresentano il fallimento strutturale della repubblica, che appunto si basa sulla presunzione che un presidente possa rappresentare l'Unità del Paese.

Lo stesso Napolitano pochi mese fa aveva messo in evidenza i rischi per la democrazia di un suo secondo mandato. Riporto il testo di una lettera scritta da lui al quotidiano “Pubblico” il 28 settembre 2012:
“Caro direttore, Le scrivo per sgomberare – spero definitivamente – il campo da ogni ipotesi di ‘Napolitano bis’. Non è solo un problema di indisponibilità personale, facilmente intuibile, da me ribadita più volte pubblicamente. La mia è soprattutto una ferma e insuperabile contrarietà che deriva dal profondo convincimento istituzionale che il mandato (già di lunga durata) di Presidente della Repubblica, proprio per il suo carattere di massima garanzia costituzionale, non si presti a un rinnovo comunque motivato. Né tantomeno a una qualche anomala proroga.”.

Anche Ciampi disse :
"Il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato."
Dichiarazione del Presidente Ciampi in merito ad un rinnovo del mandato

Visto che "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca", ho l'impressione che Napolitano abbia accettato di fare il bis anche per cercare di salvare il suo partito, che in effetti è allo sbando.

Se è esagerato sostenere che ci sia stato un golpe, certamente la rielezione di Napolitano è il tentativo da parte del regime di difendere lo status quo, l’accordo fra Berlusconi, Monti e Bersani rivela quanto sia vero che i partiti si mettono sempre d'accordo per spartirsi il potere, e certifica il sistema oligarchico della repubblica e il comatoso delirio di onnipotenza dei partiti.

venerdì, aprile 19, 2013

Caos e guerra per il Quirinale

Elezione del presidente della repubblica: caos dentro e fuori il Parlamento, guerra tra partiti e dentro il PD

L'occupazione dei partiti del Quirinale certifica il fallimento della repubblica che porta l'Italia nel fango!

Dopo le prime tre votazioni, anche alla 4° c’è stata una fumata nera.
Prodi non è riuscito a raggiungere il quorum, che nella quarta votazione si era abbassato a quota 504.
Dopo le forte tensioni legate all'accordo siglato con il PdL di sostenere Marini, Bersani ha proposto Prodi. Con questa mossa Bersani voleva cercare di sanare la divisione interna al partito, ma Prodi però si è fermato a 395 consensi, con ben 101 voti in meno rispetto alla soglia che era alla portata del PD.

L'elezione del nuovo presidente della repubblica sta spaccando il PD, le decisione avanzate dal vertice del partito sono sempre smentite dai fatti, Bersani ormai non tiene più sotto controllo il partito che è allo sbando, diviso in correnti.

Rosy Bindi si è dimessa da presidente assemblea PD, e Bersani ha deciso di lasciare la guida del partito : "Tra di noi uno su quattro ha tradito. Abbiamo prodotto una vicenda di gravità assoluta, sono saltati meccanismi di responsabilità e solidaretà, una giornata drammaticamente peggiore di quella di ieri”.

Per protestare contro la candidatura dell'ex premier del centrosinistra, Pdl e Lega non hanno partecipato al quarto scrutinio e alla riunione dei gruppi del Pdl, Berlusconi aveva detto :La candidatura di Marini è stata accantonata violando la parola data.

D'altronde Prodi è una scelta che divide il Paese, è stato il principale avversario di berlusconi, è l’uomo delle tasse e dei tanti misteri non ancora risolti della prima repubblica
Il M5S ha fatto un appello ai democratici : "Sostenete Rodotà e si apriranno praterie per il governo" 
Nella piazza di Montecitorio, assistiamo alla spettacolo indecoroso del circo della repubblica .... Fratelli d'italia affetta la mortadella. I fans di Rodotà cantano Bella Ciao. Casapound urla contro Prodi e Beppe Grillo. I berlusconiani gridano al Giuda per Bersani. Alessandra Mussolini indossa la maglietta (Il diavolo veste Prodi)

Da quello che sta succedendo si capisce bene che l’elezione del presidente della repubblica sono come quelle del congresso di un partito, in una repubblica il Quirinale è trattato come se fosse la sede di partito, dove i partiti sono le correnti di un unico partito, il partito della repubblica.

La repubblica sta dimostrando quello che è : una specie di dittatura, dove i partiti occupano tutte le istituzioni dimenticando gli interessi degli italiani.

Il Quirinale è sempre stato monopolio partitocratico e queste elezioni lo dimostrano.
La repubblica è un sistema oligarchico trasversale ben congegnato, chiuso alla democrazia, dove il profilo dell'inquilino del colle deve avere connotati che garantiscano il sistema oligarchico dei partiti.

L'elezioni del presidente della repubblica dà proprio il senso dello scollamento con il paese reale, e fornisce al paese l'immagine di una repubblica fragile, misera e impazzita.

Come si fa solo ad immaginare che il presidente della repubblica possa unire gli Italiani, quando si vede che la sua elezione impedisce la nascita del governo, blocca le istituzioni, divide il parlamento e spacca i partiti?

La Monarchia unisce
la repubblica divide

mercoledì, aprile 17, 2013

Quirinale: palazzo dei partiti

In questi giorni non si fa altro che parlare di chi sarà il prossimo presidente della repubblica, ma tra i partiti c'è soltanto diffidenza e tensione per il timore di aver al Colle un avversario o di perdere un compagno di partito.

Nella lista di persone che potrebbero salire al Colle ci sono tre tipi di candidati: le persone impresentabili - una perfetta fotografia del fallimento della repubblica che ha affossato il Paese - quelle inadatte e quelle troppo di parte che dividono addirittura i partiti al loro interno.
In particolare la scelta del successore di Napolitano spacca il PD, Renzi contro Finocchiaro e Marini, a sua volta attaccato da Bersani che affida il PD a Barca ...

La coincidenza tra le elezioni politiche e quelle del capo di stato chiarisce bene quanto il presidente della repubblica sia espressione dei partiti: non solo il Presidente della repubblica è votato dai partiti ma addirittura la sua elezione impedisce la nascita di un nuovo governo.

Dopo 50 giorni dalle elezioni, la nuova legislatura non ha ancora un "suo governo", e il governo Monti - che ci aveva regalato napolitano - continua ad essere operativo, con grande soddisfazione della troika che ha trasformato l'Italia in una provincia dell'Euro-repubblica.
Il nuovo governo nascerà da un “inciucio” tra partiti, che per questione di spartizione è stato posticipato alle scelta del presidente della repubblica, anche lui figlio dalla logica spartitoria che ha regolato la repubblica fin dal 1946.

I repubblicani sono dei masochisti: vogliono un presidente della repubblica che sia super partes, ma poi lo votano i partiti, trovandolo tra la partitocrazia...
Quirinale, il palazzo dei partiti
Nel "gioco del Colle" i partiti si preoccupano solo di non danneggiare il proprio partito e i propri privilegi, e litigano tra loro senza esclusioni di colpi, ed ogni ipotesi provoca mugugni.

Visto che l'accusa più forte che si fa nei confronti della Monarchia è che il Re non è eletto, l'elezione del presidente della repubblica dovrebbe essere un momento di festa e di vanto per i repubblicani - se non altro per dimostrare questa presunta superiorità della repubblica sulla Monarchia - ma invece ogni volta è solo fonte di preoccupazione e guerra.

I cosiddetti "grandi elettori" che eleggeranno il successore di Napolitano, non riescono a trovare un nome su cui convergere e non c'è neppure una ristretta rosa di nomi di alto livello, ma soltanto alcune ipotesi che con il passar del tempo complicano la situazione.
Tra parentesi è significativo che i politici che eleggono il presidente della repubblica siano chiamati “grandi elettori”.
Mentre noi poveri cittadini siamo semplici elettori, che possiamo solo scegliere le persone nominate dalle segreterie dei partiti, coloro che eleggono il presidente sono "grandi", chiaro indice di superiorità e di arroganza da parte della casta dei politici nei confronti del popolo.
Alla faccia della costituzione che afferma che la sovranità è del popolo ...

I vari incontri, alle volte clandestini, tra partiti, peraltro finora privi di effetti concreti, servono solo per piazzare al Quirinale uno di loro che possa contribuire a "salvare il sistema", cioè garantire la sopravvivenza del regime oligarchico della repubblica.
La casta dei partiti si affanna a trovare un “politico” da mandare al Quirinale che vada bene per tutti o barattandolo con il Governo del Paese, ma la crisi del sistema è talmente profonda che non basta trovare il nuovo inquilino al Colle, e nemmeno ritornare a votare la stessa nomenklatura.

In questa repubblica il caos è talmente complicato e assurdo che la convivenza civile è davvero a rischio.
Penso che neanche nel più incivile degli Stati, le Istituzioni e la "Cosa Pubblica" sono stati maneggiati con tanta volgarità e spregio.
Noi poveri italiani osserviamo attoniti allo spettacolo indecoroso della repubblica, mentre nel frattempo il potere d’acquisto delle famiglie crolla, il numero delle persone a rischio di povertà aumenta, e le imprese sono strozzate dal governo Monti che non ricevono i crediti che vantano dallo Stato.

Di fronte a tanta miseria come non si può pensare con rimpianto al Regno d'Italia, quando il Capo dello Stato non era eletto dai partiti, che traeva il proprio potere direttamente dalla Legge e dalla Storia, garantendo cosi' la continuità dello Stato, al di la delle vicissitudini politiche!


giovedì, aprile 11, 2013

Il presidente dei partiti

Il presidente dei partiti

E' un fatto conclamato: la nascita del nuovo governo dipende dall'intesa sul prossimo Presidente della repubblica.

Il destino ha voluto che le elezioni politiche quasi coincidessero con le elezioni del presidente della repubblica e questa coincidenza mette definitivamente in luce quanto il presidente della repubblica sia espressione dei partiti.

Non solo il Presidente della repubblica è votato dai partiti ma addirittura la sua elezione impedisce la nascita di un nuovo governo.
presidente dei partiti
Il presidente della repubblica è sempre di parte per il semplice motivo che è votato dai partiti, e quando si afferma che il presidente dello repubblica è di garanzia, per essere precisi si dovrebbe dire "garanzia della partitocrazia" ...

La votazione del presidente della repubblica è un evento pericoloso e devastante per i partiti perché rompe gli equilibri della politica, alla quale lui appartiene.
Più che una elezione è una lotta, dove i partiti vogliono far vincere il proprio candidato (come era successo per Napolitano, votato solo dalla sinistra)
Se poi un partito non ha i voti necessari per imporre il suo candidato, ecco che la scelta viene fatta dal compromesso tra partiti..

Quindi il presidente è sempre di parte: o perché votato dal partito che ha la maggioranza oppure perché votato dall'inciucio tra due o più partiti.

Si deve anche ricordare che il nuovo inquilino del Colle sarà votato dai parlamentari, i quali sono stati votati con la legge elettorale detto il "Porcellum", e che sono stati nominati direttamente dalle segreterie dei partiti, senza alcuna preferenza.

Quindi il presidente della repubblica sarà votato dai partiti, dai parlamentari nominati dalle segreteria dei partiti, sarà il risultato del compromesso della partitocrazia ....

Povera Italia....

lunedì, aprile 01, 2013

Il golpe presidenziale

Per tenere fede alle promesse fatte dal suo governo (Monti) all’UE e alle Banche, Napolitano ha nominato due commissioni di "saggi". 



Dopo i tecnici, 
i saggi : 
un Golpe presidenziale?


Dopo un mese dalle elezioni il governo non c'è ancora e la lotta per conquistare il Quirinale è sempre più violenta.

Nei partiti c’è un gioco delle parti dove ognuno si preoccupa di non danneggiare il proprio partito.
Il PD non può fare il governo con il PdL perché c’è Berlusconi considerato il male assoluto.
Grillo non può appoggiare il governo Bersani perché il PD è il partito che più degli altri difende la casta e che impedisce qualsiasi cambiamento.
Berlusconi, se da un lato si dimostra essere più pragmatico, la sua disponibilità a collaborare con il PD serve soprattutto per spaccare la sinistra.
Insomma si continua a girare intorno ai problemi degli italiani senza affrontarli.

I principali vincoli che limitano la Politica e il Paese - e più in genere la Democrazia - sono la perdita di sovranità e le cambiali in bianco che nel 2012 Monti, Bersani ed Alfano hanno firmato con l'Europa che impegnano l’Italia ad un’assurda austerità che non offre prospettive. (Fiscal compact, pareggio di bilancio in Costituzione, spending review).

Napolitano, preso atto che dai risultati delle urne è impossibile costituire un nuovo governo, per tenere fede alla promessa fatta all’UE e alle Banche dal suo governo (Monti) ha deciso di nominare due commissioni di "saggi".

La mossa di Napolitano se da un lato è patetica, dall'altro è una vera minaccia per la democrazia e per il nostro Paese.
Patetica perché è come una foglia di fico che serve per nascondere l’incapacità della classe politica alla quale Napolitano appartiene.
E poi per quali motivo queste persone sarebbero sagge? E quali sono i criteri per scegliere questi saggi? Sarebbe interessante conoscere il curriculum di queste persone ...

Minaccia perché in questo modo i partiti sono commissariati, il Parla­mento è congelato, e tutto il pote­re va alle due commissioni di saggi che stenderanno propo­ste che dovranno essere condi­vise dalle forze politiche.

Napolitano ha definito due commissioni su proposte programmatiche in materia istituzionale e in materia economico-sociale ed europea.
Ecco che casca l’asino! Il fatto che Napolitano abbia usato il termine “europea” toglie qualsiasi dubbio sul fatto che la mossa serve per tranquillizzare l’UE.
Guarda caso l'unica forza esclusa dalle commissioni è il M5S, cioè l'unico partito che critica l'UE e l'Euro...

Con il governo dei tecnici e le commissioni dei saggi, il presidente della repubblica non solo è corresponsabile della classe politica (cosa banale visto che Napolitano non ha fatto altro che fare politica...), ma addirittura vuole bloccare ogni cambiamento, neutralizzare le elezioni che hanno travolto l'assetto politico, ha l'obiettivo di spingere il Parlamento a formare il prossimo governo che sia conforme ai diktat della UE, cioè che si limiti a svolgere ordinaria amministrazione di regole e decisioni già prese altrove in sede europea.
Nel frattempo napolitano si è subito affrettato a continuare a rendere operativo il governo Monti dimissionario, da lui creato nel 2011.

Napolitano sta cercando di realizzare quello che i poteri burocratici-finanziari europei intendono per democrazia: le nazioni devono sparire e i governi devono solo ratificare ed amministrare le regole decise dagli organismi sovranazionali (UE e Banche)

La nomina di due commissioni di "saggi" da parte del presidente della repubblica suscita inquietanti domande e perplessità:
  • Napolitano può svolgere azioni politiche così forti come quelle intraprese recentemente o piuttosto ha violato la costituzione?
  • Abbiamo una repubblica presidenziale senza saperlo?
  • Può nascere un governo del Presidente se dalle consultazioni con i partiti si è verificato che in Parlamento non esiste una maggioranza ?
  • E' consentito che il presidente possa formare un comitato di saggi che vincola l'agenda politica del prossimo governo?
  • L'operato di Napolitano non è in forte contraddizione con l'idea che il presidente della repubblica debba comportarsi come un "silenzioso notaio"?
  • Perché tacciono i costituzionalisti ?

sabato, dicembre 20, 2008

Tangentopoli della repubblica

Destano sconcerto gli avvenimenti politici - giudiziari in Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Toscana, dalle quali si evince che Tangentopoli non è finita.

Io però non mi meraviglio che questi fatti accadano, anzi mi stupisce chi lo si scopra solo adesso, la novità è che finalmente anche la sinistra è coinvolta, la quale finora era riuscita arrogantemente a considerarsi la parte politica migliore.

La politica a tutti i livelli è malata, come la pubblica amministrazione, la magistratura, l’imprenditoria, i sindacati .... tutte le istituzioni.

D’altronde si vive sulla propria pelle la corruzione, il clientelismo, l’inefficienza di uno stato completamente da abbandonare e da rifare.
Ad esempio te ne accorgi quando vedi i lavori pubblici realizzati, fatti male e già disastrati appena finiti, te ne accorgi come vengono sprecati i soldi pubblici. Tangentopoli è anche il dover fare i conti con una burocrazia che soffoca i cittadini, Tangentopoli è l’ignoranza e l’incapacità degli amministratori e dei politici oppure quando capisci che le forze dell’ordine fanno finta di non vedere ciò che invece tutti vedono.

La corruzione è talmente radicata che regola il funzionamento della repubblica, ed in questa situazione tutti devono pagare il pizzo allo stato per ottenere i propri giusti diritti od interessi.

La bufera giudiziaria che ruota attorno alla figura di Alfredo Romeo non si ferma a Napoli e travolge molti politici. Infatti Romeo, si è avvalso di amicizie politiche bipartisan. Arrestato all’epoca di Mani Pulite, uscì dal carcere dopo pochi giorni accusando i politici dell’epoca di avergli estorto del denaro, venne condannato in appello con l’accusa di corruzione a 2 anni e sei mesi. La sentenza però non è mai stata definitiva e nel 2000 è stata prescritta in Cassazione.

La Romeo Immobiliare era diventato snodo fondamentale degli appalti non solo a Napoli ma in molte città come Milano, Venezia, Roma.
Come hanno accertato gli inquirenti, il gruppo Romeo ha una rete di relazioni molto capillare, arrivando anche alla manutenzione del Quirinale, del Senato e del ministero dell’Economia.
lastampa

Ora se addirittura la manutenzione del Quirinale – tra l'altro i costi della gestione del palazzo presidenziale sono top secret - è affidata ad imprenditori accusati di corruzione, mi fa pensare ad una battuta sgradevole ma che rappresenta l'oligarchia di questa repubblica : il più pulito ha la rogna.

Fino a quando gli italiani sopporteranno tutto questo?