Articoli in evidenza:
Visualizzazione post con etichetta monarchist. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta monarchist. Mostra tutti i post

domenica, agosto 21, 2011

Ambasciata libica di Stoccolma

Per protesta contro il regime repubblicano di Gheddafi, dei manifestanti hanno occupato l'ambasciata libica di Stoccolma ed hanno issato la bandiera della monarchia di Re Idris.

11 agosto 2011

I manifestanti hanno sventolato la bandiera della monarchia che ha governato la Libia prima del golpe del 1969.
Questa bandiera - considerata la "Bandiera dell'Indipendenza" - è usata dai rivoluzionari che combattono contro la repubblica di Gheddafi.

Testimoni oculari hanno detto che i manifestanti gridando, hanno gettato libri e immagini di Gheddafi dalle finestre.

E' la terza volta quest'anno che degli esuli libici prendono d'assalto quest'ambasciata.
L'ambasciata libica a Stoccolma è stata ufficialmente chiusa all'inizio di quest'anno, ma il personale del regime di Gheddafi utilizza ancora l'edificio. Al momento dell'occupazione, l'edificio era vuoto.

LINK
Protesters break into Libyan Embassy in Stockholm

Libyan embassy in Stockholm occupied

lunedì, giugno 14, 2010

Cerimonia del Principe Nicola di Romania

Cerimonia dell'investitura del principe Nicola con il titolo di Sua Altezza Reale il Principe Nicola di Romania.
14 giugno 2010

La cerimonia si è svolta nella Sala dei Re del Palazzo Elisabeta.
Il Principe Nicola, nato il 1 aprile 1985, secondo i desideri del nonno Re Michele e dello Statuto della Famiglia Reale rumena, ha preso il titolo di Sua Altezza Reale il Principe Nicola di Romania.

La Romania ha un nuovo principe

domenica, maggio 02, 2010

Se i Nepalesi lo vogliono ritorna la Monarchia

Intervistato dai giornalisti a Birgunj, l'ex principe ereditario Piras ha detto che, se la gente lo desidera, la monarchia può ritornare nel Nepal.
Tuttavia, Paras ha detto che non ha il desiderio di diventare re del Nepal.
Inoltre ha affermato che è favorevole che il Nepal sia una nazione indù, ma si è rifiutato di fare commenti sulla situazione politica, aggiungendo solo che il paese ha bisogno di stabilità, pace e sviluppo.

Paras si era recato a Birgunj per inaugurare un nuovo ospedale e per visitare 2 templi. Un grande numero di monarchici hanno gridato slogan pro-monarchia, dicendo che solo il ritorno alla monarchia può salvare il Paese dal disastro.

Grazie alla rabbia dei cittadini nei confronti dei politici e davanti ad una nuova crisi minacciata dal partito maoista, che ha indetto uno sciopero ad oltranza a livello nazionale, l'ex principe ereditario Paras sta riconquistando i nepalesi.

Dopo l'abolizione della monarchia del 2008, Paras è stato accolto con ghirlande e applausi nella città di Birgunj dove ha fatto la sua prima apparizione pubblica.
Il 39enne, aveva scelto di andare in esilio volontario in Singapore.

In una intervista pubblica, il principe ha difeso la sua famiglia, che ha governato il Nepal per quasi 250 anni, dicendo che suo padre rinunciò alla corona per amore della pace.

Link
Monarchy may return if people want: Paras

Nepal's ex-prince regaining his halo

mercoledì, settembre 23, 2009

Nepal - i monarchici chiedono un referendum


Circa 1.000 sostenitori della monarchia deposta nel Nepal si sono riuniti venerdì a Kathmandu, per chiedere un referendum sulla forma istituzionale. Hanno anche chiesto che l'induismo sia la religione di stato.

"Vogliamo un referendum per decidere sulla sorte della monarchia in Nepal e se deve essere uno Stato indù, prima che la nuova costituzione diventi completata", ha detto Kamal Thapa, presidente della pro-monarchia Rastriya Prajatantra.

Inoltre i manifestanti hanno fatto una petizione con le firme di 2 milioni di nepalesi per riavere la monarchia.

Link
Nepali Royalists Demand Referendum

RPP-Nepal threats Revolt if Plebiscite ignored
RPP-N to submit 2 Million Signature at Nepal CA, demands plebiscite

Altri articoli sul Nepal
NEPAL

mercoledì, luglio 01, 2009

Monarchici iraniani davanti alla Casa Bianca

Per sostenere il popolo iraniano centinaia di monarchici iraniani hanno manifestato con le bandiera della Monarchia Iraniana davanti alla Casa Bianca.

I manifestanti hanno chiesto al Presidente Obama di intervenire per la libertà dell'Iran.


Iran rally at White House - Washington DC - June 21

domenica, febbraio 22, 2009

Un nepalese vuole salvare le statue dei re


Lo scorso anno la monarchia nepalese è stata rovesciata dai rivoluzionari maoisti che ora governano il paese, ma un uomo è determinato a mantenere viva la loro memoria.
Laxman Khadka si è dedicato a preservare le statue di pietra degli ex re che ancora decorano le strade della capitale Kathmandu.

Le statue sono state danneggiate durante le proteste nel 2006 che costrinsero re Gyanendra a lasciare il trono e quindi la fine della monarchia Hindu che governò per circa 240-anni.

Mentre dipinge una statua del re Birendra, Khadka ha dato che con questi attacchi si rovina la cultura nepalese e si ignora la famiglia reale che contribuì alla storia della Nazione,

"Appena mi accorgo che le statue sono imbrattate, io per prima cosa le pulisco con acqua e sapone, e quindi le dipingo .
"Birendra era una brava persona. Voleva che Nepal fosse un paese in pace, ma morì prima che lui potesse vedere il suo sogno", ha detto Khadka, prima di salire su una scala a pioli, armato di una tanica di vernice verde ed un pennello.

In strane circostanze Birendra, la regina Aishwarya e altri membri della famiglia reale furono uccisi nel 2001 presso il palazzo da un principe ereditario ubriaco che più tardi si uccise.
In seguito giunse al trono Gyanendra il quale - prima che la monarchia cadesse nel 2008 - ci fu un periodo di governo di emergenza.

Khadka disse che non è un monarchico, ma ama il suo passato e il paese ed ha deciso di salvare le statue in segno di rispetto per il ruolo che gli ex re hanno svolto per la creazione e lo sviluppo del Nepal.
"Il re ci hanno dato l'identità di essere nepalesi. Senza i loro sforzi, non sarebbe mai esistito la nazione nepal", ha dichiarato il sessantenne Khadka, un ex agricoltore.

La famiglia reale è stata infine consegnata alla storia lo scorso anno quando i maoisti hanno dichiarato la repubblica Nepalese.
Dopo la vittoria elettorale dei maoisti, il Vice Primo Ministro Bamdev Gautam ha annunciato che tutti i monumenti reali nei luoghi pubblici sarebbe stati rimossi e sostituiti da statue dedicati ai "martiri".
Il portavoce del ministero Nabin Ghimire la settimana scorsa ha detto che il governo deciderà di spostare le decine di statue a grandezza reale fuori dalle valli di Kathmandu.

"Le statue sono il patrimonio del Nepal. Essi raccontano la nostra storia. Il governo non può cancellare il passato, eliminando loro", ha detto Khadka.

Prithvi Narayan Shah, il primo nella linea di successione Shah, è considerato fondatore del moderno Nepal unendo un mosaico di piccoli feudi himalayana nel 1769.

"Credo che il lavoro che faccio è molto utile. Il Popolo dovrebbe apprezzarmi. Essi mi riconoscono me per quello che sto facendo."
Khadka ha dichiarato che il suo impegno gli causa delle difficoltà interne.
"Mia moglie e figli non mi rispettano, perché mi hanno detto che metto in difficoltà la reputazione della famiglia nella società, ma non ho rimpianti".

Khadka, che si finanzia con donazioni da amici, ha iniziato a pulire le statue otto anni fa, quando la monarchia è stata distrutta da una crescente e violenta insurrezione maoista.
Nel 2006, un gruppo di maoisti lo hanno scoperto che puliva una statua di Prithvi Narayan Shah, padre fondatore del Nepal.

"Circa 40 maoisti vennero per distruggere la statua circondandomi. Ma dopo un pò, mi permisero di portare avanti il mio lavoro. Essi pensavano che facevo questo lavoro solo per passare il tempo", ha detto.

"Alcune persone pensano che sono un pazzo, ma non me ne frega niente", ha detto.
"Voglio continuare a pulire le statue finché la mia saluta me lo permetterà".


Labour of love to save Nepal's royal statues

KATHMANDU (AFP) — Nepal's monarchy may have been toppled from power last year by the Maoist revolutionaries who now govern the country, but one man is determined to keep their memory alive.

Laxman Khadka has dedicated himself to preserving the stone statues of former kings that still decorate the streets of the capital Kathmandu.

The statues were often vandalised during protests in 2006 that eventually forced king Gyanendra from the throne and ended the Hindu monarchy's 240-year rule.

Such attacks desecrated Nepalese culture and ignored the royal family's contribution to the nation's history, Khadka told AFP as he gave a statue of king Birendra a fresh lick of paint.

"Whenever I feel the statues are getting dirty, I go and treat them. First I clean them with soap and water, then I touch up the paintwork.

"Birendra was a good person. He wanted Nepal to be a zone of peace but he died before he could see his dream fulfilled," said Khadka, before climbing up a ladder armed with a pot of green paint and a brush.

In extraordinary circumstances, Birendra, Queen Aishwarya and other members of the royal family were murdered in 2001 at the palace by a drunken crown prince who later shot himself.

Gyanendra then came to the throne and for a period imposed absolute rule -- before the monarchy was finally thrown out in 2008.

Khadka said he is not a monarchist but loves his country's past and is determined to save the statues out of respect for the role that the former monarchs played in the creation and development of Nepal.

"The kings were the ones who gave us the identity of being a Nepalese. Without their efforts, Nepal would have never existed as a nation," said 60-year-old Khadka, a former farmer.

Prithvi Narayan Shah, the first in the Shah line of succession, is credited with founding modern Nepal out of a patchwork of small Himalayan fiefdoms in 1769.

The royal family was finally consigned to history last year when the Maoist-dominated constitutional assembly declared Nepal a republic.

After the Maoists' election victory, deputy prime minister Bamdev Gautam announced all royal monuments in public places would be removed and replaced by statues of "martyrs".

Home ministry spokesman Nabin Ghimire told AFP last week that officials were waiting for the government's formal decision to move the dozen life-size royal statues out of the Kathmandu valley.

"The statues are the heritage of Nepal. They chronicle our history. The government must not wipe out the past by removing them," said Khadka.

"I think the work I do is very worthwhile. People appreciate it. They recognise me for what I've achieved."

Khadka said his self-imposed task has caused him domestic difficulties.

"My wife and children don't respect me because they said I threatened the family's reputation in the society, but I have no regrets."

Khadka, who is funded with donations from friends and well-wishers, started cleaning the statues eight years ago, when the monarchy was faced by a growing and violent Maoist insurgency.

In 2006, a gang of Maoists found him cleaning a statue of Prithvi Narayan Shah, Nepal's founding father.

"Around 40 Maoists who had come to destroy the statue surrounded me. But after an argument, they let me carry on with my work. They knew I had been doing such work for some time," he said.

"Some people think I'm a mad man but I don't care," he said. "I will continue cleaning the statues as long as my health supports me."

google