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giovedì, settembre 27, 2012

Direttore delle Poste del Senato arrestato

Il direttore delle Poste del Senato arrestato per spaccio di cocaina e peculato.... anche questo è repubblica !

Dopo aver saputo di tutti i privilegi e nefandezze perpetrate della Casta dei politici, adesso sappiamo che anche il direttore delle Poste del Senato compie atti delinquenziali.

Sembra proprio che il Senato della repubblica sia diventato un luogo adatto alla corruzione ed allo spaccio di cocaina!!

Inoltre c'è una curiosa affinità tra gli inquilini del Senato e gli appartenenti alla banda.
Come i senatori usano l’auto di servizio anche per fare la spesa o per motivi personali, così anche la banda era solita svolgere la loro “attività”, cioè smerciare droga, ricorrendo all'uso delle auto di servizio, o quelle della polizia municipale oppure quelle dell’Azienda di Trasporti.

Avere un auto blu è una moda affermata che fa tanto status symbol, a quanto pare pure per delinquere.


Sono state avviate decine di perquisizioni nei confronti di altri soggetti legati a vario titolo alle attività della banda. Durante l’indagine, durata circa sette mesi, sono stati arrestati diversi individui colti in flagranza di reato e sono state sequestrate centinaia di dosi di cocaina.

Secondo gli investigatori il direttore delle Poste del Senato sarebbe il braccio destro di un boss albanese che gestiva lo spaccio nell’hinterland di Roma.

E' stato finito in manette anche Alessandro Mele, autista Contral, accusato di gestire e coordinare le operazioni di spaccio che interessavano il territorio di Valmonte, e anche il vigile urbano Stefano Gallo.

Imbarazzo a Palazzo Madama dove molti hanno preferito non esprimersi.

Il senatore Giuseppe Menardi di Coesione Nazionale, ha commentato: “È incredibile, ogni giorno è peggio. Ditemi una cosa assurda e sempre più grande e domani si avvera".
Paolo Franco della Lega ha precisato che Ranaldi “non è un dipendente del Senato, ma delle Poste che mandano i loro dipendenti”. 
Il senatore dell’Idv Felice Bellisario: “Spero che non abbia spacciato anche all'interno del Senato...".

Con una nota dell'ufficio stampa Palazzo Madama ha voluto specificare che "Ranaldi è dipendente di Poste Italiane e non del Senato della Repubblica.

Questo potrà anche far piacere, ma sta di fatto che lo spacciatore lavorava al Senato ed inoltre si è saputo che il direttore delle Poste del Senato, arrestato dai Carabinieri, era anche un militante del partito Alleanza per l'Italia (API, quello di Rutelli).

Infine mi viene un dubbio.
Dopo l'arresto dello spacciatore che lavorava al Senato, non ci sarà casomai qualche senatore che soffrirà di astinenza ?



sabato, febbraio 18, 2012

Presidente della Germania si dimette per scandali

Il presidente della Repubblica della Germania si è dimesso per evitare l'impeachment dopo la scoperta di scandali.

17 febbraio 2012
Un'altra repubblica colpita da scandali

E’ la seconda volta in 2 anni che un presidente della repubblica tedesca si dimette sotto la cancelleria Merkel.
Christian Wulff, il presidente della Repubblica tedesco (ora già ex), era stato eletto nel 2010, in tutta fretta, per far dimenticare il suo predecessore Horst Kohler costretto alle dimissioni per una gaffe sugli interessi tedeschi in Afghanistan.

La dimissione di Wulff è più grave perché è la prima volta che l’abbandono della carica è dovuto a un  possibile impeachment.

Infatti la Procura di Hannover, che da settimane indagava sui casi di possibile corruzione - favoritismi - irregolarità di Wulff quando era Ministerpräsident della Bassa Sassonia, aveva deciso di chiedere al Bundestag il ritiro dell’immunità di cui gode il presidente della Repubblica.

La vicenda ha avuto inizio lo scorso dicembre quando la Bild ha rivelato che l’attuale presidente, quando era presidente del Consiglio della Bassa Sassonia, aveva accettato un prestito di 500mila euro dall’imprenditore edile Egon Geerkens.
Le leggi della Bassa Sassonia vietano ai funzionari pubblici di accettare denaro, anche in forma di prestito, da persone che potrebbero avere a che fare con il loro ufficio. Geerkens, è un amico personale di Wulff, ma anche un imprenditore con ampi interessi in Bassa Sassonia.
Il rischio di conflitto d’interessi è dunque più che giustificato.

Il fatto più grave non è però il prestito, quanto il negare di averlo mai ricevuto davanti al parlamento della Bassa Sassonia.

Come se non bastasse poi, quando seppe che la Bild stava per pubblicare la vicende, il presidente tedesco avrebbe chiamato il direttore del giornale e l’amministratore delegato facendo pressioni e minacciando denunce perché la storia venisse insabbiata.

Il presidente della repubblica voleva nascondere lo scandalo, limitando la libertà di stampa.

Da questo momento la campagna mediatica non gli ha dato tregua, e sono veniti a galla tutta una serie di altri scandali, sempre più intrigati e complicati, in cui scandali e finanziamenti sospetti si sovrappongono a storie di favoritismi:

  • un mutuo con la banca BW-Bank con un interesse concordato molto più basso del solito, 
  • alcune vacanza pagate da imprenditori e società, che prima avevano ottenuto dal governo della Bassa Sassonia – guidato da Wulff - sovvenzioni pubbliche, 
  • upgrade dalla economy alla business class di voli Lufthansa
  • l'ipotesi di violazione di leggi tedesche sui mercati finanziari (scalata Porsche/Volkswagen), 
  • l'ex portavoce di Wulff indagato per corruzione, 
  • Audi Q3 ottenuta a condizioni agevolate....

Vedendo quello che succede in Germania, mi chiedo se in Italia è possibile che una Procura possa indagare sull'operato dei presidenti della repubblica.

Non voglio essere scortese nei confronti delle istituzioni, ma sarebbe bello verificare, e quindi togliere ogni dubbio, sui casi di possibile corruzione, favoritismi e irregolarità dei presidenti quando erano semplici politici.

Certo che vedendo come si comporta la classe politica (alla quale appartengono i presidenti) qualche dubbio rimane...

LINK
Ho scoperto un sito che ha organizzato tutti gli scandali in un comodo wiki da consultare.
WIKI

domenica, ottobre 09, 2011

Repubblica delle banane

La situazione del nostro Paese peggiora sempre di più: l’Italia è declassata, non ci sono segnali di ripresa economica, aumentano gli sprechi ed il debito pubblico, aumenta la povertà tra gli italiani, tassati da uno stato ormai allo sbando.

L'aspetto più pesante, non è la crisi dell'economia, ma la profonda sfiducia nei confronti delle istituzioni che provoca la chiara percezione che il futuro sarà peggiore del presente.

La repubblica, oltre che aver causato la decadenza del Paese, si dimostra incapace di affrontare i problemi, le linee politiche sono contraddittorie e basate solo sui sacrifici degli italiani.

  • Ma come si possono accettare i sacrifici imposti dallo stato repubblicano se è lo stato la principale causa della crisi?
  • Ma perché accettare i sacrifici se non si intravedono gli obiettivi della linea politica?
  • Ma perché gli italiani devono stringere la cinghia se la classe politica continua a difendere i suoi privilegi?
Purtroppo ci si preoccupa di salvare l'euro invece del potere d'acquisto, si difende il globalismo invece della dignità del lavoro, oppure si discute sulla magistratura invece di preoccuparsi della Giustizia.
C'è una pericolosa ambiguità fra mezzi e fini, e la moneta, il globalismo e la magistratura sono dei mezzi non dei fini!

Nel frattempo i tagli ai vertiginosi costi della politica nazionale sono sempre formali o quasi impercettibili.

La Politica e lo Stato dovrebbero essere al servizio del "Bene Comune", una nozione evidente di per sé, poiché questo è il motivo che giustifica l’autorità specifica di tale azione.
Invece in questa repubblica si è sempre difeso il "Bene Comune" solo a parole, e di fatto si è sempre insegnato a pensare ai propri interessi, fino quasi a fregare il prossimo.

Per evitare il peggio, sempre più vicino, è indispensabile mandare a casa la classe politica, formare un nuovo Stato ed una nuova Costituzione.

L'Italia potrà risorgere solo abbandonando questa repubblica corrotta e incapace! 

domenica, ottobre 31, 2010

Corruzione repubblica e monarchia

E' stato pubblicato l'annuale rapporto sulla corruzione percepita nei vari paesi del mondo.
Il rapporto della Corruption Perception Index è calcolato da Transparency International, un'organizzazione internazionale non governativa, fondata nel maggio 1993, che si occupa della corruzione, non solo politica.



L'Italia scende ancora nella classifica sulla percezione della corruzione, perde 4 posti rispetto al 2009, 12 rispetto al 2008, e scivola al 67° posto nell’indice sulla percezione della corruzione.

Nella classifica del Corruption Perception Index 2010, l’Italia ha ottenuto un punteggio di 3,9 su una scala da zero (livelli alti di corruzione) a 10 (livelli bassi), in discesa rispetto all’anno scorso, quando aveva registrato uno score di 4,3, e al 2008 (4,8 punti).

Dal rilevamento dei 178 Paesi presi in considerazione, risulta che gli Stati definiti più onesti sono quelli con la Monarchia come istituzione; tra i primi 10 Paesi, sono ben 7 le Monarchie e 3 le repubbliche, tra i primi 20 Paesi, 12 Monarchie contro 8 repubbliche.

In fondo alla classifica, ci sono i Paesi devastati dalla guerra (Iraq, Afghanistan e Somalia) o governati da una giunta militare come la Birmania. (tutte repubbliche..)

E' da sottolineare che gli Stati Uniti sono usciti dalla top 20 dei meno corrotti, collocandosi al 22° posto.

La Repubblica Italiana, stato evidentemente molto corrotto, è al 67° posto addirittura dopo il Rwanda ed in coda ai paesi europei.

Una considerazione
In Italia la corruzione dilaga non solo negli ultimi anni ma da decenni ( per essere precisi dal 1946...), gli episodi di corruzione e dissipazione delle risorse pubbliche sono ormai la normalità.
Inoltre la repubblica italiana non solo non è in grado di contrastare efficacemente la corruzione ma sembre essere organica alla corruzione.

Ormai non ha quasi più senso parlare di prestigio e affidabilità delle istituzioni repubblicane....

Link
The 2010 Corruption Perceptions

sabato, giugno 06, 2009

I partiti più corrotti sono quelli italiani e greci


Il rapporto 2009 di Transparency International, una associazione non governativa e no profit che si propone di combattere la corruzione, fornisce i dati relativi alla corruzione globale.
Dal rapporto si vede che gli italiani considerano i partiti politici al primo posto tra le organizzazioni considerate più corrotte e c'é assoluto scetticismo sull'efficacia delle azioni di contrasto adottate finora.

Per il 44% degli italiani "i partiti" sono le organizzazioni in assoluto le più corrotte.
Tra i Paesi europei presi in esame, solo la Grecia supera la percentuale italiana di coloro che indicano i partiti come i più corrotti (58%). L'Ungheria è terza con il 42% e quindi la Finlandia con il 39%.

In Italia non si salvano neppure i funzionari della pubblica amministrazione, indicati dal 27% degli intervistati; seguono con un 9% il Parlamento, un 8% la giustizia, un 7% il settore privato e un 4% i media.

Per la repubblica ceca invece i più corrotti sono i funzionari pubblici (40%). La giustizia raggiunge la percentuale più alta nella repubblica Lituania (23%) e nelle romania (18%).
Il massimo della corruzione per i media si raggiunge nella svizzera (21% ).

In Italia la mazzetta è considerata una pratica diffusa, ma soprattutto difficile da scalfire:i solo un italiano su sei ritiene efficace l'azione di contrasto attuata, mentre per il 69% le misure prese finora dal governo sono assolutamente inefficaci.

In una forchetta da uno a cinque, per gli italiani l'indice di corruzione dei partiti arriva al 4,1 contro una media europea del 3,7. L'indice della corruzione della pubblica amministrazione è al 3,9, seguito a ruota dal Parlamento con 3,8.

A considerare corrotti soprattutto gli imprenditori o il settore privato sono i norvegesi (62%) e gli olandesi (58%), fattore significato perchè indica l'efficenza e la correttezza dello stato retto dalla monarchia.

Insomma dai dati si vede che la corruzione dei settori legati allo stato (partiti, pubblica amministrazione, parlamento, giustizia, media) raggiunge il massimo nelle repubbliche.

In Europa gli stati dove i partiti sono considerati meno corrotti sono Norvegia (6%) Olanda (9%) Danimarca (13%).
In Europa gli stati dove il Parlamento è considerati meno corrotto sono Lussemburgo (4%) Austria (4%) Olanda (5%) Danimarca (5%).
In Europa gli stati dove la Giustizia è considerata meno corrotta sono Islanda (1%) Finlandia (2%) Danimarca (2%) Olanda (3%) UK (3%).



Link
transparency
Corruzione, i partiti battono tutti
ansa

martedì, marzo 17, 2009

Premio Grinzane, Soria, politica, corruzione

Lo scandalo del premio grinzane cavour illustra, in maniera esemplare, quanto la repubblica italiana sia una oligarchia corrotta.

Anche se è difficile avere fiducia nei confronti della Giustizia, bisogna attendere il lavoro svolto dalla magistratura per conoscere la verità.
Vedremo se si effettueranno le necessarie verifiche a tutte le associazioni ed enti che operano nel campo culturale e dell’enogastronomia che hanno ricevuto contributi da parte degli enti pubblici.
Nel frattempo sembra che il presidente del premio grinzane abbia già ammesso molte accuse e sono state avviate le rogatorie internazionali per ricostruire i flussi di denaro e per trovare il tesoro di Giuliano Soria.

Credo comunque che la politica non possa scaricare sui dirigenti la responsabilità dei controlli sui fondi pubblici.
Lo scandalo del primio grinzane apre uno squarcio inquietudine sulla incapacità o complicità della classe politica, non c'è stato nessun controllo dei fondi pubblici.

Il fatto che ci troviamo di fronte ad un meccanismo totalmente discrezionale nell’erogazione delle risorse lascia sgomenti e dimostra quanto siano corrotta le istituzioni dello stato repubblicano.
Se lo stato non è capace di controllare come sono utilizzati i soldi pubblici chissà quanti altri casi del genere esistono in questa repubblica.

Inoltre si scopre che la corruzione non risparmia nemmeno la Cultura, con il risultato finale che il premio grinzane cavour è finito.

Da quello che si intravede dalle prime dichiarazioni la politica si nasconde dietro il paravento della burocrazia e scarica tutta la colpa solo sul signor soria.
A questo punto una domanda: Chi doveva fare i controlli sul presidente dell’associazione Premio Grinzane di Cavour che da 28 anni riceve cospicui finanziamenti pubblici?

Come sempre succede in questa repubblica, quando c'è il momento di trovare un colpevole non lo si trova mai, il termine "responsabile" è sparito dal vocabolario.

Sta di fatto che gli sprechi e privilegi della classe politica e delle istituzioni continuano a perpetuarsi e non temono sosta neanche di fronte alla grave crisi economica che mette in difficoltà i cittadini.

mercoledì, febbraio 11, 2009

Corte dei Conti, Italia, corruzione

La Corte dei Conti ha il compito di accertate e verificare come sono spesi i soldi pubblici ed eventualmente condannare i responsabili al risarcimento.
Anche se la Corte dei Conti non funziona molto bene, è un organo di controllo importante.

Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2009 la Corte dei Conti lancia l'ennesimo allarme: "Nella Pubblica Amministrazione la corruzione dilaga"
I dati forniti sono allarmanti e dimostrano che l'Italia è uno dei paesi al mondo dove dilaga di più la corruzione.

I settori a rischio sono quelli farmaceutico-sanitari, degli appalti pubblici, dei rifiuti.
Inoltre dalla relazione si legge che le condanne della Corte hanno fatto incassare allo Stato, tra il 2004 e il 2008, circa 34 milioni di euro a fronte di quasi 220 milioni accertati. Una cifra che si è triplicata negli ultimi anni.
Questo significa che i controlli sull'Amministrazione non sono adeguati e vi è una situazione di scarsa efficacia e, secondo il presidente dell’organo, la maggior causa di questa tendenza è la mancanza di trasparenza.

Insomma nella repubblica italiana la corruzione c’è, vive e dilaga.
Ma se i controlli interni ed esterni non sono pienamente adeguati, se c'è una situazione di scarsa efficacia di chi è la colpa se non dello stato ?

Di fronte a questi dati (e non solo) aumenta la sfiducia da parte dei cittadini verso lo stato e le istituzioni e non è solo un problema economico e di equità.
La repubblica ormai è una oligarchia che sfrutta i cittadini che comporta un rischio per la democrazia stessa.


La relazione del Pg Pasqualucci ripercorre le disfunzioni della pubblica amministrazione
Dalla spesa farmaceutica fuori controllo alla tragedia dei rifiuti in Campania
Truffe, tangenti, troppi derivati
La Corte dei conti bacchetta la P.A.
L'allarme del presidente: Italia gli ultimi posti nella classifiche sulla lotta alla corruzione


ROMA - Truffe nei settori della spesa farmaceutica e sanitaria, dei rifiuti, e dei contributi comunitari; opere edilizie incompiute e uso sconsiderato dei prodotti finanziari derivati; danno all'immagine causato alla pubblica amministrazione dai dipendenti pubblici che hanno intascato mazzette; consulenze indebite. E' il quadro della mala-amministrazione, della corruzione e degli sperperi che emerge dalla relazione del pg della Corte dei Conti Furio Pasqualucci - presente anche Giorgio Napolitano - e che, nel 2008, si è tradotto in atti di citazione in giudizio per un totale di circa 1 miliardo e 700mila euro di danni e in 561 sentenze di condanna in primo grado.

E molto forti sono state anche le parole del presidente della Corte, Tullio Lazzato. Che, nella conferenza stampa successiva
all'inaugurazione, ha sottolineato come l'Italia sia "agli ultimi posti nelle classifiche internazionali sulla lotta alla corruzione. Ci sono tanti modi per combattere la corruzione, ma questa lotta si fa soprattutto con i controlli. Perchè, per poter allignare, la corruzione ha bisogno di coni d'ombra".

Rifiuti e Calciopoli. Tra i casi più eclatanti segnalati dal pg, l'emergenza rifiuti in Campania che nel 2008 ha portato alle prime condanne da parte della magistratura contabile regionale per un totale di 650mila euro, ma restano da definire altri due giudizi per un totale di 45milioni di euro di danni, mentre altre istruttorie sono state aperte. E c'è anche Calciopoli: la procura regionale del Lazio ha emesso due atti di citazione, il primo nei confronti di nove persone tra dirigenti, arbitri, assistenti di gara e due giornalisti Rai ai quali si richiede di risarcire 240milioni di euro, mentre il secondo per contestare ad altre nove persone un milione di euro per danni all'immagine e da disservizio.

Sanità e appalti. Sempre per danno all'immagine, la procura della Corte dei Conti della Lombardia ha chiesto risarcimenti per oltre 8milioni di euro alle 14 persone coinvolte nell'inchiesta sulla cosiddetta clinica degli orrori di Milano per interventi ritenuti inutili e dannosi sui malati solo per ottenere rimborsi dallo Stato. Notevoli anche le condanne (77) nel 2008 per danni erariali causati da attività contrattuale, per esempio appalti per la costruzione di strade, scuole o carceri che, a causa di tangenti o sovrafatturrazioni, sono stati eseguiti tardi e male, oppure mai realizzati: le citazioni in giudizio per questo tipo di danno, sempre nel 2008, sono per un totale di 831milioni di euro.

Frodi comunitarie e consulenze. Atti di citazione per circa 79milioni di euro sono invece stati emessi per frodi comunitarie,
in particolare per lo sforamento delle quote latte, mentre il ricorso ai derivatì ha causato citazioni per quasi 46mila euro.

Consulenze esterne e incarichi illeciti sono stati alla base di 96 condanne in primo grado e di oltre 20milioni di euro di danni contestati nelle citazioni a giudizio.

Rischio derivati. In materia di contratti sui derivati stipulati dagli enti locali, è necessario "che il ministero dell'Cconomia proceda con urgenza all'emanazione del decreto legislativo, al fine di dare certezza sia in ordine ai requisiti oggettivi sia soggettivi, con particolare riguardo all'individuazione della qualifica di operatore qualificato". Lo dice ancora Paqualucci, sottolineando "la sproporzione tra il rischio assunto dall'ente locale rispetto a quello ricadente sull'operatore finanziario".

Le cose da fare. Per il presidente della Corte dei conti, Tullio Lazzaro, bisogna in primo luogo "potenziare e irrobustire i controlli" sulla pubblica amministrazione, per "renderli effettivi nello svolgersi e concreti negli effetti". Pasqualucci sottolinea invece "l'esigenza normativa di una razionalizzazione della spesa sanitaria, da un lato, e, dall'altro lato, dell'approntamento di misure volte al contenimento della stessa". Quanto alle opere pubbliche incompiute, rappresentano un un "gravissimo spreco" delle risorse pubbliche, e sono la "testimonianza più eloquente dell'inefficienza dell'amministrazione centrale e periferica".

Le reazioni. "Mi sono avvicinato al presidente Lazzaro per dirgli che condivido e sottoscrivo riga per riga la sua relazione": a dirlo è il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.

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