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mercoledì, aprile 04, 2007

La repubblica fa scappare i cervelli



Non sta dando i frutti attesi il programma promosso nel 2001 dal Ministero dell’Università e della Ricercache che aveva lo scopo di richiamare i giovani ricercatori italiani impegnati all'estero
L'inefficenza della repubblica e la burocrazia vincono su tutto e gli scienziati che sono rientrati in Italia sei anni fa non riescono a trovare posto nelle Università e sono destinati a lavorare altrove.

Buona parte di questi finanziamenti sono rimasti inutilizzati, anche perchè le Università hanno considerato il programma di rientro dei cervelli come una forzatura istituzionale (leggi lobbies).

Lo Stato repubblicano prevede investimenti troppo ridotti nel settore ricerca, infatti l'Italia destina alla ricerca meno dell'1% del Pil.
La media europea è dell'1,93%. Francia, Germania e Gran Bretagna stanno tra il 2% e il 2,5%.

La repubblica è una struttura che rende meno competitiva anche la ricerca universitaria, si innesca un circolo vizioso dove le imprese investono meno nella ricerca e la ricerca produce sempre meno.
In Italia non si investe in ricerca, i ricercatori sono poco pagati e questo di certo non li spinge a restare.
Ciò che serve all’Italia è la vera applicazione di un sistema meritocratico che attualmente non c’è.

La burocratizzazione è data dalla natura giuridica dello Stato repubblicano italiano che predilige la forma rispetto al contenuto, ed i primi ad essere burocratici sono i professori universitari.

Altro punto dolente sono i sistemi di reclutamento dei docenti universitari che continuano ad essere selezionati in base a criteri non di risultati ma puramente burocratici.

Il sistema repubblicano sta collassando, sta distruggendo le energie degli italiani e frena lo sviluppo.
Purtroppo l'Italia non ha futuro.

Fuga di cervelli: Italia secondo fornitore agli Usa dopo l'India

MILANO - L'Italia rappresenta il secondo "fornitore" di cervelli agli Stati Uniti, dopo l'India. A sottolineare un fenomeno in costante crescita, e' il presidente della Commissione Sanita' del senato Ignazio Marino, in occasione di un convegno sulla ricerca in Sanita'.

Nel 2003 gli Stati Uniti hanno rilasciato 200mila visti a ricercatori stranieri e il contributo italiano, secondo per numero, e' relativo soprattutto al settore delle biotecnologie.

Preoccupante secondo Marino, il quadro della ricerca in Italia: "Un Paese che non investe in ricerca - ha affermato - e' un Paese che svende il proprio futuro". (Agr)

corrieredellasera