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domenica, giugno 02, 2013

Incoronazione della Regina Elisabetta

Il 2 giugno 1953 Sua Maestà Elisabetta II fu incoronata in una fastosa cerimonia all'Abbazia di Westminster.

2 giugno 1953

Elisabetta salì al trono il 6 febbraio 1952, quando morì suo padre, Re Giorgio VI, ma in rispetto della tradizione che richiede un periodo di lutto in ricordo del precedente sovrano, fu incoronata più di un anno dopo, il 2 giugno 1953, a Westminster Abbey.

La cerimonia di incoronazione della Regina Elisabetta fu la prima ad essere ripresa in televisione.

Visto che oggi è il 60° anniversario della incoronazione di Sua Maestà la Regina Elisabetta II ho pensato di postare questo bellissimo documentario, che non si limita all'evento della "Coronation Day" ma si concentra anche sui mesi precedenti.

VIDEO della incoronazione della Regina Elisabetta II


2 giugno festa della repubblica fallita

2 Giugno: di fronte al fallimento della repubblica, che ci porta verso il baratro, cosa c'è da festeggiare?

2 giugno

Intanto ricordo che la Costituzione repubblicana entrò in vigore il 1° gennaio 1948, e quindi sarebbe meglio celebrarla il 1° gennaio piuttosto del 2 giugno, la data del referendum istituzionale tra Monarchia e repubblica, il cui risultato fu falsificato da brogli.

La maggior parte degli italiani non sono certo soddisfatti della repubblica, vista come emblema della partitocrazia e della cosiddetta "casta".
La partitocrazia è nata proprio durante la repubblica - il CLN è stato il germe della partitocrazia - dove i partiti occupano lo Stato e le istituzioni, e dove anche il capo dello stato appartiene alla casta dei partiti...

In questa repubblica i partiti sono comitati d'affari, lontani dalle esigenze e dai problemi dei cittadini, dove gli interessi dei partiti e dei privati prevalgono su quelli del Paese e della collettività, e dove le ideologie e la propaganda del regime fanno dimenticare il buon senso e la verità .

La corruzione ed il declino sono il paradigma della repubblica italiana: per ottenere il consenso e, soprattutto, mantenere il potere, la repubblica ha corrotto la società, fino a creare un enorme debito pubblico, dove ogni parvenza di legalità, serietà e sicurezza sono stati progressivamente sostituiti dalla illegalità, confusione e incertezza.

Senza alcun dubbio la repubblica è un regime oligarchico che indebolisce il Paese, e visto che un popolo non può amare uno stato che lo sfrutta, è inevitabile che tra italiani e istituzioni ci sia un distacco incolmabile.

In realtà con il 2 giugno si festeggia chi è al Potere, la casta, i partiti, la burocrazia, le banche, tutte quelle  oligarchie che sfruttano il popolo e che hanno privilegi.

Un'altra dimostrazione del fallimento della repubblica è la perdita di sovranità monetaria e nazionale, passaggi avvenuti senza il coinvolgimento del popolo, senza referendum.
Grazie alle irresponsabilità compiute dalla repubblica, l'Italia non è più uno Stato libero e indipendente, la repubblica ha tradito il popolo.
Sotto il falso mito dell’europeismo la repubblica ha venduto la sovranità del popolo italiano alla BCE e all'UE, i quali vogliono distruggere gli Stati nazionali e imporre il mondialismo.

Con l'approvazione del Trattato di Maastricht, la Costituzione è diventata orpello agli organi sovranazionale (UE, BCE, FMI).
Il Trattato di Maastricht modifica la Costituzione, sovrapponendole degli impegni internazionali e sottoponendo l'Italia ad una dittatura monetarista al servizio degli interessi delle banche.

Insomma se non si è succubi della propaganda del regime repubblicano, che ha offuscato le menti di molti cittadini, e se si ha la consapevolezza che la repubblica è una oligarchia, dominata da partiti e ideologie ormai tramontate, si capisce bene quanto sia "bizzarro” o provocatorio continuare a festeggiare questo "2 giugno".

Anche l’articolo 1 della costituzione repubblicana, che pone il lavoro a fondamento, non ha più senso.
In questa Italia dove il lavoro sta sparendo - una realtà drammatica formata da milioni di disoccupati, dai giovani che non riescono a trovare lavoro, dalle ore di cassa integrazione che toccano livelli record - parlare di una “Repubblica fondata sul lavoro” è una presa in giro.

Inoltre siamo all'assurdo che coloro che a parole difendono la costituzione (considerata da un noto comico "la più bella del mondo"....) in realtà l'hanno tradita.
Ormai la repubblica conta ben poco, comandano l'UE e la BCE, e la costituzione è stata sostituita dal Trattato di Maastricht.

Quindi perché festeggiare il fallimento della repubblica?

La repubblica ha impoverito, svenduto e umiliato l'Italia.
Dobbiamo liberarci di questa repubblichetta da operetta che rovina l'Italia, l'Italia deve ritornare ad essere la Patria degli Italiani, e riappropriarsi della sovranità.


sabato, giugno 01, 2013

Principe Carlo in Armenia

Il Principe Carlo è arrivato in Armenia per rafforzare i rapporti bilaterali e la cooperazione tra i due paesi.

29 maggio 2013

Il Principe Carlo, erede al trono britannico, è arrivato in Armenia, e con questa visita diventa il primo membro della famiglia reale britannica a recarsi in Armenia.

La visita è stata organizzata a seguito di un invito da parte della "Yerevan, My Love", una fondazione di beneficenza, la cui attività è diretta a preservare i siti storici della antica capitale dell'Armenia.
Carlo ha partecipato ad una serie di eventi di beneficenza dedicati alla conservazione del patrimonio culturale armeno, con un concerto e una ricevimento.

A Yerevan il principe Carlo è rimasto colpito dalla esposizione dell'Istituto culturale Matenadaran che custodisce una collezione di manoscritti antichi in lingua armena e in moltissime altre lingue, ed ha visitato un centro di ricerca dove è stato salutato da un gruppo di ambientalisti che protestavano contro l'apertura della miniera d'oro di Amulsar.

Durante la visita, il principe Carlo ha anche incontrato il presidente Serzh Sarkisian e il leader della Chiesa ortodossa armena, Catholicos Karekin II.


Sargsyan ha accolto il principe Carlo, sottolineando che le relazioni armeno-britannici hanno una lunga storia e che il popolo armeno rispetta molto il popolo britannico e la famiglia reale.
Il Presidente ha chiesto al principe Carlo di trasmettere i suoi saluti e auguri alla regina Elisabetta II.

A sua volta, il Principe di Galles ha ringraziato il Presidente per la calorosa ospitalità e per l'invito.
Il Principe Carlo ha sottolineato di apprezzare molto l'attenzione dell'Armenia verso lo sviluppo dell'istruzione e della gioventù, e ha espresso la volontà di espandere il suo progetto di sostegno agli imprenditori in Armenia.

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Armenian President meets with Prince Charles