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domenica, giugno 05, 2011

Re Juan Carlos operato al ginocchio

Juan Carlos è stato operato al ginocchio destro.




Re Juan Carlos era stato ricoverato all'ospedale di Madrid San José,
per essere sottoposto ad un intervento dove gli e' stata impiantata una protesi sostitutiva dell'articolazione del ginocchio destro.

La Regina Sofia, il principe ereditario Felipe, la Principessa Letizia lo avevano visitato ieri.
Anche il primo ministro Zapatero si era recato all'ospedale per incontrarlo.

L'operazione aveva suscitato allarme sulla salute generale del sovrano, ma tutto è andato meglio del previsto, infatti il sovrano ha già lasciato l'ospedale.

Il re è già in grado di fare alcuni passi, ed i medici hanno affermato che la mobilità della gamba è già del 90%.
Adesso il re dovrà usare le stampelle per 3 settimane e seguire una terapia di recupero per 6 settimane.

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El Rey recibe el alta hospitalaria para seguir con la rehabilitación

Charlotte alla Biennale di Venezia

Charlotte Casiraghi è stata ospite alla Biennale di Arte Contemporanea di Venezia.


La figlia della Principessa Carolina di Monaco ha partecipato su uno yacht ad una festa organizzata dalla casa di moda Missoni.

La 54° Esposizione Internazionale d’Arte è aperta al pubblico il 4 giugno ai Giardini e all’Arsenale, nonché in vari luoghi di Venezia, ma la vernice della mostra si è svolta nei giorni 1-2-3 giugno.

Questa Esposizione è distribuita su 10000 m2 tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, e forma un unico percorso espositivo con 83 artisti da tutto il mondo.

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La Biennale di Venezia

mercoledì, giugno 01, 2011

2 giugno, festa della decadenza?

2 giugno festa della repubblica..... ma cosa ci sarà da festeggiare?

Innanzitutto ricordo che il referendum con il quale il popolo decise fra Monarchia e repubblica, fu voluto da Re Umberto II.
Invece, non solo non si ringrazia la Monarchia di aver indetto questo referendum, ma la repubblica, che appunto prese il potere grazie al referendum, impedisce al popolo italiano di poter scegliere, un’altra volta, la forma istituzionale.
Infatti l'articolo 139 della Costituzione afferma che la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione.

Nonostante non esiste nulla di eterno, la repubblica italiana si considera eterna....

In altre parole, mentre la Monarchia, nella persona di Umberto II di Savoia, accettò che fosse il popolo italiano a decidere fra Monarchia e Repubblica, quest’ultima vieta allo stesso popolo di esprimersi su un argomento di tale importanza.

Inoltre questa assurda pretesa contraddice il principe della sovranità popolare.
Se gli italiani volessero ritornare alla Monarchia, la costituzione repubblicana lo impedirebbe.

Questa mancanza di rispetto verso il popolo non è un caso isolato, in Italia i principi sono spesso difesi solo a parole.
Basta ricordare alcuni referendum popolari, rimasti completamente disattesi dal regime repubblicano, la privatizzazione della Rai, la cancellazione del ministero dell'Agricoltura, il finanziamento pubblico dei partiti...

Questo spregio nei confronti della volontà popolare, da parte del regime repubblicano, è ben evidente anche nelle elezioni.
I poveri italiani possono solo scegliere tra i candidati imposti dalle segreterie dei partiti, non esiste neanche la preferenza ...
Il massimo esempio di elezioni che cadono dall'alto, sono le elezioni del presidente della repubblica.
Un politico sale al Quirinale perché lo impongono i partiti, il quale "magicamente” diventa (per loro) una persona apolitica.
In realtà il presidente della repubblica non è il capo di stato di tutti gli italiani, ma piuttosto il politico che riesce a raggiungere il massimo livello di carriera politica.
In fondo un politico che diventa il capo di stato dopo essere stato votato dai partiti, è il trionfo della partitocrazia...

Inoltre si dovrebbe ricordare che la Costituzione repubblicana entrò in vigore il 1° gennaio 1948, e quindi non è corretto celebrare oggi 2 giugno 2011, il 65° anniversario della repubblica, che invece si dovrebbe festeggiare il 1° gennaio 2013.

Un accenno ai brogli del referendum Monarchia-repubblica
Il 4 giugno del 1946 il vantaggio della monarchia appariva inattaccabile, in tale data De Gasperi scriveva ai Ministro della Real Casa, Falcone Lucifero: “il ministro Romita ritiene ancora possibile la vittoria repubblicana. Io, personalmente, non credo che si possa - rebus sic stantibus - giungere a tale conclusione”.
Inoltre nelle sue memorie Romita parla, per uno come lui che aveva “promesso di portare l’Italia alla Repubblica”, di “ore spaventose”.
Improvvisamente, nella notte tra il 4 e il 5 giugno la situazione si capovolse a favore della repubblica, con l'immissione di una valanga di voti di dubbia provenienza.

Accurati studi statistici hanno dimostrato che in quell'epoca non potevano esserci tanti votanti quanti ne sono stati conteggiati nei dati ufficiali del Ministero dell'Interno, dunque i voti che avevano dato la vittoria alla repubblica erano scaturiti dal nulla.

Dopo una riunione interlocutoria della Corte di Cassazione, alla quale spettava il compito di verificare la regolarità del voto e di proclamare ufficialmente i risultati nella notte tra il 12 e 13 giugno il Governo "in spregio alle leggi ed al potere indipendente e sovrano della Magistratura" (come si legge nell'ultimo proclama di Re Umberto II) si impadronò del potere, nominando Alcide De Gasperi capo provvisorio dello stato.
Di fronte al rischio di scatenare una guerra civile il Re decise di sacrificarsi, partendo per l'esilio in Portogallo in quello stesso giorno.

Il successivo 16 giugno la Corte di Cassazione si riunì per leggere i risultati del referendum trasmessi dal Ministro degli Interni Romita senza dire qual'era il numero dei votanti.
La repubblica non fu MAI proclamata!!
Inoltre le schede scrutinate furono prontamente distrutte, per cui non si poté dar seguito agli accertamenti sui ricorsi per brogli e alterazioni dei verbali di seggio.

Quindi noi dovremmo festeggiare una repubblica che non è mai stata proclamata, che si è impadronita del potere in spregio alle leggi ed al potere indipendente della Magistratura, e che è una oligarchia...

Ritorno alla domanda iniziale : siamo contenti della repubblica?
Confrontiamo le due forme di stato, il Regno d'Italia e la repubblica italiana.

Punto1: classe politica.
Durante la Monarchia, i politici operavano per il bene del Paese, senza pensare ai proprio interessi, gli stipendi parlamentari non esistevano od erano enormemente più bassi di quelli di adesso.
E durante la repubblica.....?
In questa repubblica, la Politica, intesa come nobile servizio per il bene di tutti, non esiste più.
I partiti sono diventati comitati d'affari che gestiscono interessi disparati e contraddittori, talvolta addirittura loschi, in ogni caso senza alcun rapporto con le esigenze e le necessità dei cittadini.
Adesso seguendo i comportamenti della classe politica repubblicana, ci si avvicina alla politica solo per avere dei vantaggi...

La qualità deli politici.
Durante il Regno d’Italia, non esisteva il clientelismo, ed i politici non si preoccupavano del consenso, e comunque pensavano di essere votati facendo cose utile per il Paese.
Adesso gli italiani sono perennemente insoddisfatti della classe politica, il metodo usato dai partiti è quello clientelare-burocratico-assistenziale che è l’eredità storica della repubblica.
I politici pensano ai loro interessi e per non perdere il consenso, comprano i voti attraverso il clientelismo, io ti faccio un favore e tu e mi dai il voto ….

Non ne parliamo poi dello scontro tra i politici.
Durante il periodo repubblicano lo scontro è diventato un vero e proprio odio, tanto che è ormai quasi impossibile superare le contrapposizioni.
Al contrario durante il Regno d’Italia, i politici si rispettavano e lo scontro politico non sfociò mai in odio.
Sono due classe politiche completamente diverse, nel Regno i politici erano seri e responsabili, nella repubblica direi che i politici sono grotteschi, incapaci ed irresponsabili…

Punto2: partitocrazia
Durante la Monarchia, non esisteva la partitocrazia, che appunto è un termine nato durante il periodo repubblicano.
Con l'avvento della repubblica - sponsorizzata dal CLN, il germe iniziale della partitocrazia - i partiti hanno subito occupato lo Stato e le istituzioni.
In seguito la repubblica, trasformata in regime, ha occupato piano piano tutto, gli enti locali, gli enti di previdenza, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, i giornali....
Questo sistema abnorme è la repubblica italiana, e su questo modello corrotto si sta conformando la società.

Punto3: corruzione
Per assicurarsi il controllo del popolo, la repubblica ha corrotto la società, il cosiddetto “magna-magna” dall'interno dei partiti si è spostato verso le periferie e quindi nella società.
Il mercimonio, le sopraffazioni, il clientelismo, le discriminazioni sono evidenti agli italiani.
Ormai la repubblica ha corrotto il Paese, quando si parla di questione morale, piuttosto si dovrebbe parlare di declino della repubblica che fa tutt'uno con l'occupazione dello Stato da parte dei partiti, fa tutt'uno con la guerra tra le istituzioni, fa tutt'uno con la concezione della politica.
La corruzione ed il declino sono il paradigma della repubblica italiana.

Al contrario io non conosco un solo politico che durante la Monarchia si sia arricchito, ed in ogni caso se ci fosse sarebbe un caso isolato, adesso ormai la corruzione è la normalità...

Punto4: magistratura e classe politica.
Durante la Monarchia non ci fu mai uno scontro istituzionale tra la magistratura e la classe politica, anzi ambedue operavano in sinergia per il bene del Paese.
Adesso la situazione è completamente diversa.
La Magistratura lotta contro la Politica, che si permette di impedire al parlamento di legiferare, la riforma della Giustizia è continuamente osteggiata dalla Magistratura.
Contemporaneamente molti processi si celebrano con la chiara intenzione di eliminare i nemici politici, PM che diventano politici e creano un partito....Spaventoso.
C’è da aggiungere che, essendo la politica corrotta, per un PM è davvero un gioco di ragazzi, aprire un’indagine contro un politico...

Punto5: Mafia
La Mafia è sempre esistita, ma il problema è che durante la repubblica la Mafia si è rafforzata.
Durante la Monarchia la Mafia era un fenomeno esterno allo Stato, adesso non esiste più un confine tra lo Stato e la Mafia, ci sono diversi livelli interscambiabili tra lo stato repubblicano e la Mafia, non si contano più il numero di politici e funzionari dello stato che, a ragione o torto, sono stati considerati come referenti della mafia…

Punto6: anni di piombo
Un altro fenomeno negativo, nato durante la repubblica, sono gli anni di piombo, cioè quel periodo tra gli anni settanta e gli anni '80, in cui si verificò un'estremizzazione della dialettica politica che si tradusse in violenze di piazza, in lotta armata e terrorismo.
Durante la repubblica ci sono stati diverse stragi, alcune considerate addirittura di stato....
Nulla di tutto questo avvenne durante il Regno d'Italia.

Punto7: divisioni nel paese
L’Italia repubblicana - nata dal CLN, l’embrione della partitocrazia - è stata dominata da partiti e ideologie, la cultura repubblicana si è cibata di idee comuniste, socialiste, democristiane che hanno stemperato l’italianità e la tradizione del nostro Paese.
In sintesi, la repubblica è il trionfo della partitocrazia dove la ragion di partito ha sempre prevalso sulla ragion d’Italia, l’ideologia sul patriottismo, la fazione sulla nazione.
Era inevitabile che in questa mancanza di valori si rafforzasse la corruzione, il clientelismo...ed il fallimento.

La repubblica è una oligarchia che si nutre di ideologie (ormai superate) e scandali, un sistema corrotto che spinge il paese verso la decadenza.


Come si fa a festeggiare questa repubblica, che ci porta verso la decadenza?!