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giovedì, dicembre 28, 2006

S.M. Vittorio Emanuele III



S.M. Vittorio Emanuele III moriva il 28 Dicembre 1947 ad Alessandria d'Egitto

Il Re salvò l'Italia due volte a Peschiera ed a Pescara, e fu noto anche come "Re soldato" e "Re di Peschiera" per l'assidua presenza al fronte durante la I Guerra Mondiale.

Auspichiamo il rientro in Patria dell'Augusta salma e della sua tumulazione nel Pantheon di Roma.

VIVA IL RE VITTORIO EMANUELE III!


Vittorio Emanuele III di Savoia, figlio di Umberto I di Savoia e di Margherita di Savoia, nacque a Napoli l'11 novembre 1869 e morì ad Alessandria d'Egitto il 28 dicembre 1947.
Fu Re d'Italia dal 1900 al 1946, Imperatore d'Etiopia dal 1936 al 1943 e Re d'Albania dal 1939 al 1943.

La repubblica libera i terroristi



La repubblica ha concesso la libertà vigilata alla terrorista balzerani, militante di primissimo piano delle brigate rosse, che fu processata e condannata a sei ergastoli.

In seguito il sostituto pg di Roma gianni malerba, nello stilare il suo ricorso in Cassazione al provvedimento del Tribunale di Sorveglianza, ha scritto che ex brigatista balzerani deve tornare in carcere ed afferma:
c’è stato un errato, superficiale e tautologico riconoscimento dei requisiti per la concessione del beneficio.
non si rinvengono comportamenti sintomatici di ravvedimento, al di là del mero e forse opportunistico abbandono della posizione di irriducibile.

Alcune domande :
1) perchè tanta attenzione da parte della repubblica ai terroristi?

2) perchè la repubblica non ha ascoltato anche coloro che attendono di conoscere chi materialmente ha ucciso il loro padre ucciso dai terroristi ?

3) perchè una persona condannata a diversi ergastoli ha diritto di uscire di prigione solo appena dopo pochi anni?

4) perchè una parte della magistratura continua le indagini sul Terrorismo e un'altra libera i terroristi?


La repubblica non è uno stato normale e questa scarcerazione appare come uno schiaffo ai parenti delle vittime.
In uno stato serio chi sbaglia deve pagare, e non sono ammissibili sconti di pena per chi è stato condannato a 6 ergastoli, per chi ha terrorizzato il popolo per diversi anni.


In questa repubblica ci sono già tante cose che non funzionano, e la libertà vigilata alla terrorista balzerani è il trionfo della ingiustizia repubblicana.


ilgiornale

rainews

venerdì, dicembre 22, 2006

comunismo e repubblica



Il presidente rumeno, il liberale Traian Basescu, ha condannato ufficialmente il comunismo come "illegale e criminale".

Davanti al Parlamento in seduta comune, Basescu ha letto il rapporto della commissione d'inchiesta, da lui voluta, sulla dittatura comunista.
La lettura è stata interrotta da proteste dei deputati ultranazionalisti, anche perchè il rapporto contiene nomi di personaggi tutt'ora impegnati in politica.

Nel discorso il presidente ha affermato: Abbiamo tutti i dati per condannare il comunismo come illeggittimo e criminale
La condanna si basa su un esauriente rapporto elaborato da una commissione presieduta dallo storico Vladimir Tismaneanu, che ha analizzato i crimini e gli abusi della dittatura comunista tra il 1945 e il 1989, anno della caduta della Cortina di Ferro.
Secondo questo studio, la Romania ha avuto tra 500.000 e 2 milioni di vittime del comunismo, che sono state assassinate in carcere o nei campi di lavoro forzato.

Nel discorso il presidente ha chiesto scusa in nome dello Stato rumeno a tutte le vittime della dittatura comunista e a quelli che soffrirono e videro rovinata la loro vita tra il 1945 e il 1989.
Hanno assistito alla sessione come invitati l'ex re Michele I, ultimo Capo di Stato rumeno prima del comunismo, e gli ex Presidenti di Polonia e Bulgaria, Lech Walesa e Jelyo Jelev.

La Romania è il primo Paese dell'ex blocco comunista che fa questo passo ad appena due settimane prima dalla sua entrata nella Unione Europa.

Un commento.
La situazione storica rumena è diversa da quella italiana.
Grazie anche all'equilibrio USA-URSS stabilito da Yalta, per fortuna la dittatura comunista non potè imporsi in Italia e quindi il PCI non potè macchiarsi di orrendi crimini come successe nei paesi dell'est, ma non si può dimenticare che anche in Italia molti italiani furono uccisi dai comunisti diversi anni dopo la liberazione, ciò che avvenne in Istria ed il fenomeno delle brigate rosse.
Anche in Italia sarebbe auspicabile uno studio storico e politico sul comunismo (in particolare il rapporto tra il PCI e l'Urss subito dopo la guerra), se non altro per conoscere meglio la Storia del nostro paese.
Tra parentesi permettetemi il ricordo dei brogli di Togliatti al
referendum Monarchia- repubblica del 1946.
Purtroppo (almeno finora) in Italia una commissione del genere non è realizzabile per il semplice motivo che la repubblica nacque anche con il supporto dei comunisti italiani e quindi la condanna del comunismo aprirebbe (finalmente) la strada per un revisionismo che inevitabilmente indebolirebbe la repubblica.

Un "paese normale" però non nasconde il suo passato.
Perchè questo silenzio da parte della repubblica?
Perchè si blocca la Commissione Mitrokhin?

Evidentemente l'Italia non è un paese normale.

In Italia i comunisti considerano la costituzione vigente intoccabile proprio per impedire una seria ed esaustiva commissione storica e politica del nostro Paese e quindi a questo punto un riscrittura storica-politica del nostro paese sarà possibile solo dopo una Nuova Costituzione, più moderna e liberale.

Rimane un rimpianto.
Purtroppo in Italia è ancora impossibile che avvenga ciò che invece succede nei paesi dell'est.

euronews

Michael_I_of_Romania