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sabato, maggio 16, 2015

L'emiro del Qatar in Venezuela

L'Emiro del Qatar è andato in Venezuela

15 maggio 2015

Dopo una breve visita negli Stati Uniti in occasione del vertice di Camp David, l'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Than, ha visitato il Venezuela, dove è stato ricevuto nel Palazzo di Miraflores di Caracas dal presidente Nicolas Maduro.


Il Venezuela e Qatar hanno discusso la creazione di una mappa di cooperazione "profonda e globale" in settori quali il petrolio, il gas, il turismo, il cibo.

Sia Venezuela e Qatar sono membri dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC).

I due capi di Stato si erano incontrati a Doha (Qatar Capitale) nel mese di gennaio.

domenica, novembre 24, 2013

Sovrani dei Paesi Bassi in Venezuela

Il Re Guglielmo Alessandro e la Regina Maxima in visita ufficiale in Venezuela

23 novembre 2013

Per concludere il loro lungo viaggio nel Sud America, durante il quale avevano visitato le isole caraibiche olandesi e la Colombia, il re Guglielmo Alessandro e la regina Maxima dei Paesi Bassi si sono recati in visita ufficiale in Venezuela.

Il Re Guglielmo Alessandro e la regina Maxima dei Paesi Bassi hanno incontrato il presidente venezuelano Nicolas Maduro e sua moglie Cilia Flores al palazzo presidenziale di Miraflores a Caracas.


Anche i primi ministri di Aruba, Curaçao e Sint Maarten sono andati in Venezuela per incontrarsi con il presidente Nicolas Maduro.

I due paesi sudamericani Colombia e Venezuela sono importanti per i Paesi Bassi in quanto si affacciano verso le isole che appartengono al Regno caraibico olandese.

LINK
Koning en Koningin brengen kennismakingsbezoeken aan Colombia en Venezuela

venerdì, ottobre 30, 2009

I costi della repubblica


Un altro esempio di come funziona una repubblica....

Il presidente della repubblica venezuelana ha ordinato al Ministero del Potere Popolare per le Finanze di aumentare del 638% rispetto al 2009 le spese della presidenza della repubblica.

Il motivo è coprire le spese della presidenza della repubblica, come i suoi viaggi, la sicurezza e la rappresentanza : 361.000 dollari per abiti e calzature e 92.000 per il servizio di lavanderia....

Per nascondere un pò quest'aumento di spese e per smorzare la polemica, il governo ha affermato che una parte del budget arriverà comunque ai venezuelani ( donazioni fatte direttamente al popolo...), insomma un pò di zucchero per fregare il povero popolino.

E poi c’è anche la beffa. Infatti pochi giorni fa Chavez , in nome della politica di austerità, aveva ridotto i ministeri e, udite udite, aveva invitato i venezuelani a limitarsi ad una doccia rapida di tre minuti («bagni comunisti », li ha definiti).

Naturalmente in Italia non si commenta questo fatto nel modo usato dai massmedia quando c'è l'occasione di criticare un sovrano, per un re basta un misero aumento dell’0.1%....
Immaginiamo cosa si leggerebbe nei giornali se fosse stato un Re a chiedere un’aumento di spese del 638%, i giornalisti avrebbero subito urlato allo scandalo.

Evidentemente, per la propaganda repubblicana solo le spese dei sovrani sono vergognose e da condannare, se poi i presidente della repubblica si comportano peggio i giornalisti d’assalto, che operano sotto gli ordini del regime repubblicano, fanno finta di non vedere...

Sommessamente ricordo che i costi del Quirinale continuano ad essere elevati e manca trasparenza, ancora adesso non sappiamo nei dettagli come sono utilizzate le spese.
Inoltre segnalo che le spese del presidente della repubblica sono superiore a quelle dei Re d’Italia.

Anche qui, silenzio repubblicano

Link
Il denaro a disposizione quest'anno per Hugo Chavez non gli è stato sufficiente per far arrivare il messaggio della rivoluzione venezuelana nel resto del mondo. Perciò, per il 2010, è stato approvato dal Ministero del Potere Popolare per le Finanze un aumento del 638% rispetto al 2009 per le spese della Presidenza della Repubblica.

Il prossimo anno dunque Chavez avrà a disposizione più di 1.545 milioni di dollari (più di un miliardo di euro) per coprire il costo dei suoi viaggi, quello per la sicurezza e per le donazioni fatte direttamente al popolo. Il Governo non vuole che si ripetano le difficoltà di quest'anno, quando nel primo semestre erano già esauriti i 209 milioni destinati alla Presidenza per il 2009. Causando così, tra settembre ed ottobre, una celere approvazione di tre crediti addizionali da più di 20 milioni l'uno. La legge finanziaria per il 2010 dovrebbe quindi permettere a Palazzo di Mirafiori di evitare di trovarsi nell'imbarazzo finanziario.

continua...
Chavez aumenta del 638% le spese per la presidenza

martedì, novembre 20, 2007

Re Juan Carlos zittisce il presidente Chavez

Al summit Ibero-Americano a Santiago del Cile, il re di Spagna, Juan Carlos, ha puntato il dito contro il presidente venezuelano Hugo Chávez e gli ha chiesto, perché non ti stai zitto?, dopo che Chávez aveva definito l'ex primo ministro spagnolo José María Aznar un fascista, e dopo che José Luis Rodríguez Zapatero, l'attuale primo ministro spagnolo, aveva cercato di difendere Aznar.

Con questo intervento - ormai presente in ogni mezzo di informazione - Juan Carlos ha voluto giustamente difendere la Spagna dimostrando di essere un grande Re.





Grande Re Juan Carlos hai dimostrato, ancora una volta, che la Monarchia è meglio della repubblica!


Juan Carlos, la rinascita «Nuovo eroe spagnolo»

Consensi bipartisan dopo la lite con Chávez

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MADRID - Troppo tardi. Per quanto, come in una celebre tavola di Novello, Hugo Chávez si sforzi di rendere sempre più sferzante la risposta che non ha dato, faccia a faccia con Juan Carlos, il focoso confronto al vertice Ibero-americano passerà alla storia come un secco kappaò.

Manca poco che quel «por qué no te callas?», perché non taci?, con cui il re ha interrotto le contumelie del presidente venezuelano all'indirizzo dell'ex premier José Maria Aznar, diventi il ritornello dell'inno nazionale spagnolo, ancora in attesa di un paroliere. Da sabato scorso, quando il sovrano ha prima pubblicamente zittito il presidente Chávez e poi ha abbandonato la seduta conclusiva del vertice, in polemica con gli attacchi agli imprenditori spagnoli del presidente nicaraguese, Daniel Ortega, il popolo iberico si è riscoperto unito e devoto a Sua Maestà.

Con l' 84 per cento di consensi raccolti dal re con il recente viaggio alle enclave spagnole di Ceuta e Melilla, contestato dal governo marocchino, una ola di patriottismo eleva la Corona a paladina dell' onore nazionale: «Se domani si celebrassero le elezioni alla presidenza della Terza Repubblica - ipotizza Enric Juliana, vice direttore de La Vanguardia - e don Juan Carlos di Borbone si presentasse candidato, come fece a suo tempo re Simone di Bulgaria, l' attuale monarca sarebbe eletto con amplissima maggioranza».

E proprio oggi esce in Spagna un libro che celebra il carisma internazionale di Juan Carlos all' estero, Sulle orme del re, della giornalista televisiva Carmen Enríquez, che lo ha seguito per 17 anni e che non poteva scegliere momento migliore per raccontarlo, attraverso le testimonianze dei capi di Stato che lo hanno incontrato, da Bill e Hillary Clinton a Fidel Castro, che si è proclamato «realista» al defunto Yasser Arafat che lo aveva definito il «re di Gerusalemme».

Eppure soltanto un paio di mesi fa, le sue foto venivano bruciate dagli indipendentisti nelle piazze catalane, si discuteva se i falò eccedessero o no il diritto di critica alla Casa Reale, il cui principe ereditario, Filippo, era stato sbeffeggiato con la moglie sulla copertina del settimanale satirico El Jueves (i giornalisti sono stati condannati ieri a una multa di 3.600 euro a testa).

L'annus horribilis, iniziato lo scorso autunno con le accuse di un giornale russo, secondo cui Juan Carlos avrebbe ucciso, in una partita di caccia truccata, un orso domestico, ubriacato per ordine di Putin, si conclude sull'onda di un inaspettato trionfo. Appena amareggiato nelle ultime ore dalla notizia ufficiale della temporanea separazione di una delle due figlie, l'

Infanta Elena dal marito Jaime de Marichalar. I due principali partiti politici, il Psoe di Zapatero, al governo, e il Pp di Mariano Rajoy, all' opposizione, si sono compattati nell' incondizionata approvazione al sovrano. Rimangono fredde, o critiche, soltanto l' Izquierda Unida, storica amica di Chávez, e l'Esquerra Repubblicana de Cataluña, che non vedeva nulla di tanto grave nei roghi di foto reali e aveva disapprovato l' intervento della magistratura.

Ancora poche settimane fa, all'inizio di ottobre Juan Carlos si era dovuto difendere da solo, in un discorso all'università di Oviedo, ricordando che la monarchia parlamentare aveva garantito alla Spagna il più lungo periodo di stabilità. La visita a Ceuta e Melilla, forse, era stata una mossa astuta, pianificata dal governo per rialzare le quotazioni reali. Ma l'incidente con Chávez è stato un regalo del destino e del leader venezuelano al re.
Dopo un anno difficile di gaffe e polemiche il sovrano riconquista i «sudditi» «Se si candidasse, lo eleggerebbero»

Rosaspina Elisabetta
corriere della sera