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lunedì, ottobre 10, 2022

451 anni fa battaglia di Lepanto

La battaglia di Lepanto che salvò l'Europa,  grazie anche ai Savoia

7 ottobre 1571

La battaglia di Lepanto fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa .

La coalizione cristiana era stata promossa da Papa Pio V per soccorrere la veneziana città di Famagosta, sull'isola di Cipro, assediata dai turchi.

La coalizione cristiana riuniva le forze navali della  Repubblica di Venezia, del Regno di Spagna, del Regno di Napoli, del Regno di Sicilia, dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca, del Ducato di Ferrara e del Ducato di Mantova.

Lo Stato sabaudo partecipò con tre galee (la "Capitana", la "Margherita" e la "Piemontesa"), al comando di Andrea Provana di Leynì. Papa Pio V aveva addirittura proposto quale comandante supremo di tutta la flotta cristiana il Duca Emanuele Filiberto di Savoia, ma il Duca sabaudo respinse l'offerta perchè, pur essendo stato un grande condottiero sulla terraferma, non era esperto di battaglie navali.

Durante la battaglia i piemontesi si batterono eroicamente come sempre, che si concluse con una schiacciante vittoria della Lega Santa che salvò la Cristianità da uno dei più massicci tentativi di invasione islamica.


giovedì, ottobre 07, 2021

450° anniversario battaglia di Lepanto

La battaglia di Lepanto che salvò l'Europa,  grazie anche ai Savoia

7 ottobre 1571

450 anni fa la storica vittoria della flotta cristiana sull’Impero ottomano, che riunì l’Europa a difesa della Cristianità.

La battaglia di Lepanto fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa .

La coalizione cristiana era stata promossa da Papa Pio V per soccorrere la veneziana città di Famagosta, sull'isola di Cipro, assediata dai turchi.

La coalizione cristiana riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, del Regno di Spagna, del Regno di Napoli, del Regno di Sicilia, dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca, del Ducato di Ferrara e del Ducato di Mantova.

Lo Stato sabaudo partecipò con tre galee (la "Capitana", la "Margherita" e la "Piemontesa"), al comando di Andrea Provana di Leynì. Papa Pio V aveva addirittura proposto quale comandante supremo di tutta la flotta cristiana il Duca Emanuele Filiberto di Savoia, ma il Duca sabaudo respinse l'offerta perchè, pur essendo stato un grande condottiero sulla terraferma, non era esperto di battaglie navali.

Durante la battaglia i piemontesi si batterono eroicamente come sempre, che si concluse con una schiacciante vittoria della Lega Santa che salvò la Cristianità da uno dei più massicci tentativi di invasione islamica.



venerdì, ottobre 30, 2020

Conte di Parigi sull'attentato di Nizza

Il messaggio del Conte di Parigi all'attentato nella Basilica di Nizza

29 ottobre 2020

Il Conte di Parigi ha pubblicato un messaggio in seguito all'attentato islamico nella Basilica di Nizza che ha colpito tutta la Francia, alla vigilia della Solennità di tutti i Santi, noto anche come Ognissanti, una festa cristiana che celebra la gloria di tutti i Santi.

Un tunisimo, armato di coltello, ha fatto irruzione all'interno della Basilica di Nizza causando tre morti e diversi feriti. Tra le tre vittime, una donna è stata decapitata dall'attentatore vicino l'acquasantiera, e la stessa sorte è toccata al custode della chiesa, deceduto dopo essere stato sgozzato dal terrorista. La terza vittima è un'altra donna prima gravemente ferita, è morta nei dintorni della Basilica di Notre-Dame, cercando di scappare dall'assassino.


Ecco il messaggio del Conte di Parigi :

L'ennesimo attacco nel nostro suolo,, questa volta alla vigilia degli Ognisanti, in una Chiesa.

La Francia è colpita.

I miei primi pensieri vanno alle vittime e alle loro famiglie.

Contro quello che purtroppo diventa un evento ordinario della vita quotidiana, bisogna osare reagire con misure ferme.

Questo ci porta nuovamente a interrogarci sull'islamizzazione della nostra nazione e a condannare chi la usa per portare la guerra, dentro e fuori. 


mercoledì, ottobre 07, 2020

449° anniversario battaglia di Lepanto

La battaglia di Lepanto che salvò l'Europa,  grazie anche ai Savoia

7 ottobre 1571

La battaglia di Lepanto fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa .

La coalizione cristiana era stata promossa da Papa Pio V per soccorrere la veneziana città di Famagosta, sull'isola di Cipro, assediata dai turchi.

La coalizione cristiana riuniva le forze navali della  Repubblica di Venezia, del Regno di Spagna, del Regno di Napoli, del Regno di Sicilia, dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca, del Ducato di Ferrara e del Ducato di Mantova.

Lo Stato sabaudo partecipò con tre galee (la "Capitana", la "Margherita" e la "Piemontesa"), al comando di Andrea Provana di Leynì. Papa Pio V aveva addirittura proposto quale comandante supremo di tutta la flotta cristiana il Duca Emanuele Filiberto di Savoia, ma il Duca sabaudo respinse l'offerta perchè, pur essendo stato un grande condottiero sulla terraferma, non era esperto di battaglie navali.

Durante la battaglia i piemontesi si batterono eroicamente come sempre, che si concluse con una schiacciante vittoria della Lega Santa che salvò la Cristianità da uno dei più massicci tentativi di invasione islamica.




lunedì, ottobre 07, 2019

448° anniversario battaglia di Lepanto

La battaglia di Lepanto che salvò l'Europa grazie anche ai Savoia

7 ottobre 1571

La battaglia di Lepanto fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa .

La coalizione cristiana era stata promossa da Papa Pio V per soccorrere la veneziana città di Famagosta, sull'isola di Cipro, assediata dai turchi.

La coalizione cristiana riuniva le forze navali della  Repubblica di Venezia, del Regno di Spagna, del Regno di Napoli, del Regno di Sicilia, dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca, del Ducato di Ferrara e del Ducato di Mantova.

Lo Stato sabaudo partecipò con tre galee (la "Capitana", la "Margherita" e la "Piemontesa"), al comando di Andrea Provana di Leynì. Papa Pio V aveva addirittura proposto quale comandante
supremo di tutta la flotta cristiana il Duca Emanuele Filiberto di Savoia, ma il Duca sabaudo
respinse l'offerta perchè, pur essendo stato un grande condottiero sulla terraferma, non era esperto di battaglie navali.
Durante la battaglia i piemontesi si batterono eroicamente come sempre, che si concluse con una schiacciante vittoria della Lega Santa che salvò la Cristianità da uno dei più massicci tentativi di invasione islamica.

domenica, ottobre 07, 2018

447° anniversario battaglia di Lepanto

447° anniversario della battaglia di Lepanto !

7 ottobre 1571

La battaglia di Lepanto fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa .

La coalizione cristiana era stata promossa da Papa Pio V per soccorrere la veneziana città di Famagosta, sull'isola di Cipro, assediata dai turchi.

La coalizione cristiana riuniva le forze navali della  Repubblica di Venezia, del Regno di Spagna, del Regno di Napoli, del Regno di Sicilia, dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca, del Ducato di Ferrara e del Ducato di Mantova.

La battaglia si concluse con una schiacciante vittoria della Lega Santa che salvò la Cristianità da uno dei più massicci tentativi di invasione islamica.





mercoledì, dicembre 16, 2009

Iran invita il pretendente al trono iracheno

Quando in Iran si parla della Monarchia, scomparso 30 anni fa, il regime della repubblica islamica non dimentica mai di aggiungere un aggettivo dispregiativo per il sostantivo "monarchia".

Quindi è stato molto sorprendente che il quotidiano di lingua inglese Tehran Times abbia pubblicato un articolo sulla visita di Sharif Ali bin al-Hussein, il presidente della Monarchia Costituzionale irachena uno dei pretendenti al trono iracheno.

Un francobollo commemorativo per ricordare i migliori rapporti tra Iran e Iraq Shah Mohammed Reza Pahlavi dell'Iran e Faysal II re d'Iraq.


Il Principe Ali, un membro del ramo iracheno della dinastia reale hashemita, che scampò al massacro 1958, quando re Faisal II e gli altri membri della famiglia reale in Iraq furono brutalmente assassinati, si è incontrato con Majlis Speaker Ali Larijani, che presiede il Parlamento dell'Iran, in Teheran.

Il Times di Teheran:
Sharif Ali ha ringraziato l'Iran degli sforzi di aiutare la stabilità in Iraq dopo il rovesciamento del regime di Saddam, dicendo che è essenziale che il legame tra i due paesi aumenti.

Sharif Ali ha detto che i recenti episodi terroristici in Iraq sono state condotti dai resti del precedente regime per dimostrare che il governo è incapace di mantenere la sicurezza.

Ma a cosa sta giocando l'Iran? Perché il regime invita un membro della famiglia reale iracheno mentre contemporaneamente condanna a morte per impiccagione i monarchici iraniani?

Il punto di vista logico di Sharif Ali bin al-Hussein è mantenere un'amicizia con l'Iran visto che la maggioranza della popolazione irachena sono musulmani sciiti.

Ma perchè l'Iran corteggia Sharif Ali bin al-Hussein?

Link
Iran invites Iraq to participate in security arrangements

Iraq’s security important to neighbors: Larijani

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Iran is playing funny games