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venerdì, maggio 30, 2008

Polizia, stato, repubblica, indulto

L’altro giorno il capo della Polizia è stata chiamato dalle commissioni Giustizia e Affari costituzionali del Senato a dare un parere in vista dei provvedimenti annunciati dal governo.
In genere i capi della Polizia, un po’ per vocazione e un po’ per convenienza, non rilasciano interviste se non in occasioni eccezionali, come brevi discorsi di circostanza nell’occasione di qualche ricorrenza.
Questa volta invece Manganelli ha messo il dito su una piaga endemica del nostro sistema : inefficienza delle leggi, incapacita dello stato, e mancanza della certezza della pena.
Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha lanciato un vero e proprio allarme al Senato e, parlando della questione sicurezza, ha sottolineato la difficoltà riscontrata dalle forze dell'ordine nel contrastare la criminalità clandestina.

In particolare Manganelli ha puntato il dito sulla situazione instabile da indulto quotidiano che si viene a creare ogni giorno tra le strade grazie all’incertezza e alla duttilità delle pene che vanno a danneggiare di conseguenza il lavoro della magistratura e della Polizia.
Manganelli ha ammesso che l'emergenza clandestini è più grave che mai e che gli strumenti in mano alle forze dell'ordine per contrastare i crimini, in aumento, compiuti da immigrati irregolari sono ancora poco efficaci.

Evidentemente in un Paese si giunge ad un’emergenza del genere solo se lo vuole lo stato.

La radiografia di Manganelli è insieme coraggiosa e impressionante.
L’allarme lanciato dal capo della Polizia, che ha addirittura parlato di indulto quotidiano, ha un profondo significato politico in quanto è una dura critica all’operato svolto finora dal regime repubblicano.
Se addirittura la Polizia si sente in obbligo di criticare lo stato vuol dire proprio che la repubblica ha fallito.

Manganelli ha detto che l'indulto quotidiano e' una situazione vergognosa.
Io aggiungo : repubblica vergognati !!

Visto che il capo della polizia non ha fatto certo giri di parole per raccontare le dimensioni di un disastro tutto italiano, riporto alcuni punti illustrati dal capo della Polizia e pubblicati in alcuni giornali.

  • Non gioco a fare il giurista – spiega – né voglio entrare nelle prerogative del Parlamento, ma quella che abbiamo oggi è una situazione vergognosa.

  • Le forze dell’ordine non sono in grado di contrastare l’immigrazione clandestina

  • «Viviamo una situazione di indulto quotidiano di cui tutti parlano. Ma su cui non si è fatto nulla negli ultimi anni».

  • In tutto il 2007 gli immigrati clandestini fermati e avviati ad espulsione sono stati 33.897, ma solo 6.366 di loro hanno trovato posto nei Cpt: di fatto, 27 mila sono stati destinatari di un ordine scritto (di allontanamento), naturalmente non accolto nella stragrande maggioranza, se non nella totalità, dei casi».

  • viviamo in «una situazione vergognosa di indulto quotidiano che rende assolutamente inutile la risposta dello Stato e vanifica gli sforzi di polizia e magistratura».

  • i problemi maggiori, spiega Manganelli, li provoca l’immigrazione irregolare

  • Il trenta per cento dei reati di criminalità diffusa vengono commessi da clandestini.

  • Un terzo della popolazione carceraria è composto da stranieri arrivati di straforo

  • non basta pattugliare meglio le coste, perché, racconta: «Gli sbarchi rappresentano solo il dieci per cento del fenomeno, il sessanta-settanta per cento della popolazione clandestina è rappresentato da chi entra regolarmente con visti turistici e poi rimane sul nostro territorio».

  • Il vero guaio, prosegue il capo della polizia, è che attualmente rimandarli a casa è un’impresa quasi impossibile

  • «Dal primo gennaio a oggi le forze dell’ordine hanno fermato oltre 10.500 clandestini per i quali hanno ritenuto di avviare le procedure di espulsione». Ebbene, «solo 2.400 di costoro hanno trovato posto nei centri di permanenza, gli altri ottomila hanno di fatto ottenuto un perdono sul campo, cioè gli è stato consegnato un foglio di via, che equivale a un niente»

  • Serve «qualsiasi norma che possa rendere certa la pena e rendere effettiva l’espulsione, attraverso l’adeguatezza dei centri e dei tempi di permanenza e attraverso qualsiasi altra cosa che vada incontro alla rapidità delle procedure».

  • «la madre di tutte le soluzioni è quella di stipulare accordi bilaterali con i Paesi dai quali provengono gli stranieri irregolari».

  • andrebbero abolite alcune norme, come quella che prevede che, per fargli scontare la pena nella sua terra d’origine, ci sia l’assenso pure del detenuto

  • spesso all’estero la situazione delle carceri è peggiore della nostra. «L’ultima volta che sono andato a Bucarest c’erano in una sola cella 23 letti per 43 detenuti».


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