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martedì, ottobre 24, 2023

Regina Paola promuove lingua italiana

La regina Paola del Belgio promuove la lingua italiana

20 ottobre 2023

Sua Maestà la regina Paola del Belgio, nel suo giardino di Villers-sur-Lesse, ha promosso la lingua italiana, “la lingua dell’opera lirica e della musica leggera”

In un video pubblicato su YouTube, la Regina Paola. nata a Roma l'11 settembre 1937, parla del suo amore per la lingua italiana, dal giardino del vecchio presbiterio che Lei ha ristrutturato, seduta davanti ad un tavolo coperto da alcuni libri.

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Nel video la regina Paola ha detto che tutte le lingue, con i loro dialetti, sono belle perché sono il mezzo più antico di comunicazione e di contatto con le altre persone. 

La madre di re Filippo ha anche ricordato di aver parlato con una signora che le ha detto il suo desiderio di imparare l'italiano, anche se le sembrava complicato. Poi, la regina Parola ha ricordato, come se fosse ieri, dei momenti trascorsi con sua nonna quando le recitava le poesie imparate a scuola come "Il sabato del villaggio" di Leopardi, "Davanti San Guido"” di Giosuè Carducci o "La pioggia nel pineto" di Gabriele D'Annunzio.

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La Regina Paola ha poi affermato che non si deve dimenticare che l'italiano è la lingua dell'opera lirica e della musica leggera, ed ha colto l'occasione per ringraziare tutti coloro che sono sensibili alla promozione della lingua italiana nel mondo.

Dal 16 al 22 ottobre 2023 si tiene la XXIII edizione della Settimana della Lingua italiana nel mondo, organizzata dall'Accademia della Crusca e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per promuovere e sostenere la conoscenza e l’insegnamento della lingua e della cultura italiana.

VIDEO

giovedì, maggio 04, 2023

Fascino irresistibile dell'incoronazione

L'incoronazione non è un atto politico è un rito mistico che emana il fascino più profondo e regale della Monarchia.

6 maggio 2023

Il 6 maggio si svolgerà l’incoronazione di Re Carlo III con la medesima Corona indossata dall’ultimo regnante degli Stuart, unto con olio proveniente dal Monte degli Ulivi a Gerusalemme, e consacrato nella Chiesa del Santo Sepolcro.

La corona sottolinea la continuità della tradizione monarchica britannica e la sua capacità di conservare le proprie radici storiche e culturali nel tempo. L'olio ha un forte significato simbolico, rappresentando il legame tra la monarchia e la fede cristiana. L'incoronazione di un nuovo Re sancisce il passaggio di potere e la continuità della monarchia che avviene in un momento di celebrazione e di unità nazionale, in cui tutti i britannici possono unirsi per onorare la figura del sovrano e la storia della loro nazione.

Per i i media italiani (lacchè del regime repubblicano) l'incoronazione del Re è visto come una semplice tradizione pittoresca e solo giustificata da fornire un contributo positivo al bilancio economico del turismo britannico. Questa misera giustificazione che i repubblicani danno alla incoronazione dimostra quanto sia materialista la loro visione del mondo, e d'altronde anche il presidente della repubblica per vincere le elezioni deve ricevere ingenti quantità di denaro da persone o gruppi , che a sua volta dovrà ringraziare, dividendo il popolo in fazioni.

Per capire bene cos'è la incoronazione è importante conoscere gli oggetti principali che saranno utilizzati durante la cerimonia.

Il momento più sacro della incoronazione è l’unzione, e che non verrà trasmessa in tv per rispetto e per questo sarà nascosto alla vista del pubblico. Il re siede su un antico trono, noto come "Sedia di sant’Edoardo", costruito per re Edoardo I nel 1300 per contenere la "Pietra del Destino", nota anche come la "Pietra di Scone", sulla quale i re di Scozia sono stati incoronati da tempo immemorabile fino a quando, nel 1296, l’ultimo re fu sconfitto da Edoardo I. Nel 1996 la "Pietra di Scone" è stata rispedita in Scozia dal primo ministro John Major per rispetto agli scozzesi, ma viene ora restituita per la cerimonia della incoronazione.

Carlo III sarà unto sul petto, sul capo e sulle mani con l’olio contenuto in un’aquila d’oro realizzata per l’incoronazione di Carlo II, il 23 aprile 1661. L’aquila evoca la foggia del primo contenitore di olio santo di circa 900 anni fa che si dice fosse stato donato a San Thomas Becket dalla Vergine Maria. Il cucchiaio d’oro in cui viene versato l’olio risale al XII secolo ed è l’oggetto più antico utilizzato nella cerimonia.

La fase successiva è quella dell'investitura. L'arcivescovo di Canterbury porrà sul capo di Carlo III la corona di Sant'Edoardo, risalente al 1661. Nella Corona Imperiale di Stato (che non si riferisce all’impero coloniale, ma alla sovranità autonoma della Monarchia inglese) spiccano due gioielli. La grande pietra rossa sul davanti, nota come il rubino del Principe Nero e lo zaffiro nella croce in alto che è al tempo stesso una reliquia sacra ed un gioiello della Corona, tolto 900 anni fa dalla tomba del santo Edoardo il Confessore. 

Poi il sovrano riceverà gli altri simboli del suo potere: il globo, l'anello dell' incoronazione, lo scettro con la croce e lo scettro con la colomba. Tutti questi oggetti e le altre insegne regali per l’incoronazione non appartengono al re, bensí alla Corona, che condividono ciò che resta dell’aura archetipa della regalità.  

L'incoronazione di un Re non è un atto politico, è un rito mistico con una forte connotazione religiosa, che dona alla Monarchia il senso di sacralità, che è proprio il fascino più profondo e straordinario della Monarchia. 

W il Re !

giovedì, agosto 30, 2012

Federico di Danimarca a Venezia

Il Principe Federico di Danimarca a Venezia per la 13° Mostra Internazionale di Architettura

28 Agosto 2012

Sua Altezza Reale il principe ereditario Federico di Danimarca era a Venezia per visitare la 13° Mostra Internazionale di Architettura e soprattutto per inaugurare il Padiglione danese e presentare il progetto espositivo dal titolo, "La Groenlandia Possibile".


Dal sito ufficiale del "Danish Architecture Centre", La Groenlandia Possibile è :
 "... un progetto culturale e business-oriented che si collega ad un programma di grande attualità. Si concentra sulle sfide e opportunità che la Groenlandia deve affrontare come lo scioglimento del ghiaccio, le ingenti risorse minerarie che diventano accessibili, e l'emergere di nuove industrie e culture urbane. 

"La Groenlandia Possibile" è il primo progetto di collaborazione di questo tipo tra la Groenlandia e la Danimarca. Il team formato da architetti, ingegneri, urbanisti e strateghi solleva questioni strategiche essenziali, e crea scenari concreti positivi, per ispirare e qualificare il dibattito sul futuro sostenibile della Groenlandia in un contesto globale. 

Tenuto conto della particolare natura e cultura della Groenlandia, il team - guidata dal curatore Minik Rosing, professore di fama internazionale in Scienze Geologiche presso l'Università di Copenaghen - ha sviluppato visioni innovative e sostenibili per lo sviluppo economico, sociale e culturale della Groenlandia."

LINK
DAK

lunedì, novembre 08, 2010

Tolstoj, cultura politica in Italia

Cento anni fa moriva uno dei più grandi geni della letteratura universale, Lev Nikolaevič Tolstoj.


Tolstoj nasce il 28 agosto 1828 a Jasnaja Poljana. I genitori sono d'antica nobiltà: la madre è la principessa Marja Nikolàevna Volkonskaja mentre il padre Nikolàj è discendente di Pëtr Andreevič Tolstoj, che aveva ottenuto il titolo di conte da Pietro il Grande.
Impossibile riassumere qui tutte le opere letterali, teatrali, filosofiche, pedagogiche...

Mi è venuto spontaneo pensare all'attualità politica e sono giunto alla conclusione che non è un caso che in Italia il centenario sia stato quasi dimenticato.
Da un lato c'è la grandezza di un intellettuale che ha elevato lo spirito umano, dall'altra parte la miseria culturale che oggi padroneggia in Italia.

Una repubblica degli affari e intrallazzi non può che svalutare la cultura.

Ma c'è di peggio in Italia, perchè non solo la cultura fa fatica a sopravvivere ma anche la libertà.
Anche altri intellettuali come Camilleri hanno detto che gli italiani d'oggi sono meno liberi del passato.

Sia ben chiaro la colpa non è solo di berlusconi, come si limita a blaterare la povera sinistra. Destra e sinistra sono le 2 facce della stessa cosa, una repubblica oligarchica che per mantenere il potere deve controllare la cultura e la libertà.

Non ci rimane che essere liberi di lottare, criticare e pensare con la propria testa.
Speriamo che le persone intelligenti e amanti della cultura e della libertà abbiamo la forza di far sentire la loro presenza.