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venerdì, marzo 24, 2023

Conferenza ONU sull'acqua

Il re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi apre la conferenza delle Nazioni Unite sull'acqua a New York

21 - 22 marzo 2023

Sua Maestà il Re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi è andato a New York (USA) dove è stato invitato a tenere  un discorso all'apertura della Conferenza delle Nazioni Unite sull'acqua di fronte all'assemblea riunita a New York.

I Paesi Bassi e il Tagikistan sono stati scelti come co-organizzatori della conferenza e visto che quasi tutti i paesi hanno un problema idrico questa conferenza dovrebbe contribuire a trovare accordi internazionali nel campo dell'acqua.

Prima di salire al trono olandese (2013), Guglielmo Alessandro è stato presidente di un comitato che si occupava di gestione dell'acqua, incaricato di riferire i suoi studi al governo ed i Paesi Bassi sono specializzati nella gestione dell'acqua visto che vivono sotto il livello del mare.

Nel suo discorso il Re Guglielmo Alessandro ha detto : "La sicurezza idrica è una delle principali preoccupazioni del nostro tempo e determinerà il nostro futuro sostenibile collettivo. Aveva perfettamente ragione Leonardo da Vinci quando diceva che l'acqua è la forza motrice della natura ed adesso ci troviamo di fronte ad un futuro con troppa o troppo poca acqua, o riserve idriche eccessivamente inquinate".

Durante una passeggiata lungo l'East River, il re Guglielmo Alessandro ha ricevuto informazione su 'East Side Coastal Resiliency' che si tratta di un progetto di difesa costiera in costruzione con un importante coinvolgimento di partner olandesi.

Insieme al presidente del Tagikistan, il re Guglielmo Alessandro ha aperto il tunnel "Source to Sea", che fornisce l'accesso al palazzo delle Nazioni Unite e che simboleggia la connessione tra acqua, politica e soluzioni innovative.

Il re dei Paesi Bassi ha anche incontrato una comunità imprenditoriale in cui l'innovazione idrica è centrale ed ha parlato ai giovani sull'importanza dell'acqua.


giovedì, marzo 23, 2023

Naruhito apre conferenza sull'acqua

L'imperatore Naruhito del Giappone apre la conferenza delle Nazioni Unite sull'acqua e disastri

21 marzo 2023

Sua Maestà l'imperatore Naruhito del Giappone con un video ha partecipato alla apertura della 6° conferenza delle Nazioni Unite sull'acqua e disastri, che dal 2013 si tiene una volta ogni due anni  presso la sede delle Nazioni Unite a New York. 

Nel suo video di 20 minuti "L'acqua in circolazione - Pensiamo allo sviluppo sociale attraverso il ciclo dell'acqua", l'imperatore Naruhito, che ha studiato sulle questioni idriche, ha ricordato come l'acqua fosse collegata allo sviluppo di Edo, l'antico nome di Tokyo (1603-1868), ed ha posto l'attenzione come all'epoca le navi fossero utilizzate per i soccorsi in caso di calamità, un aspetto che adesso torna alla ribalta.

L'imperatore Naruhito ha anche ricordato il 100° anniversario del Grande Terremoto di Kanto, e che imparando dagli esempi del passato, un intelligente utilizzo dell'acqua potrebbe essere considerato come una contromisura opportuna per i disastri nelle area metropolitane.

L'imperatore Naruhito ha poi sottolineato che rispondere ai disastri idrici ed alla siccità dovuti ai cambiamenti climatici è un problema comune a tutta l'umanità.

VIDEO


lunedì, aprile 23, 2007

Siccità repubblicana



Lo stato dei corsi d’acqua e dei bacini italiani è preoccupante. Il deficit delle precipitazioni nel periodo autunno-inverno si ferma su valori tra il 20 e il 40% inferiori a quelli medi, ma in alcune zone del Nord-Est e del Centro si scende al 50-60% in meno. La neve ricopre un terzo del territorio che imbiancava l’anno scorso. Anche per questo il Po, in tutte e cinque le stazioni di rilevamento, ha una portata di 500 metri cubi al secondo inferiore alla media mentre il lago di Garda è ben al di sotto della media.
http://eurosot.protezionecivile.it/siccitaFinale.pdf

Il cambiamento climatico sta causando una drastica riduzione delle riserve idriche, piove sempre di meno e la temperatura del globo aumenta, ma l’emergenza che scatta ogni anno con l’arrivo del caldo dimostra che le cause sono anche nella cattiva gestione delle nostre risorse idriche.
Insomma il rischio di siccità in Italia è una sciagura naturale ma a ciò si aggiunge l'assoluta incapacità della repubblica.

Infatti che io sappia non ci sono mai stati interventi che blocchino i consumi non necessari, gli sprechi idrici aumentano, non è mai partito un piano per l'uso razionale della risorsa idrica.

Purtroppo in Italia si lavora sempre in emergenza, manca sempre la prevenzione.
E' ormai da anni che il problema fa parte dell'agenda dei governi, ma si è fatto molto poco, se non dire nulla.
Ecco così che sulla siccità l'orientamento dei tecnici è di far scattare lo stato di crisi, anche per fronteggiare la criticità del settore elettrico per l'estate 2007.
L'emergenza rischia infatti di mettere l'Italia in difficoltà nei prossimi mesi, anche sul fronte di un blackout elettrico.

E' ovvio però che lo stato d'emergenza, però non basta, ma servono interventi strutturali.
Uno stato serio e capace dovrebbe varare un piano antisprechi e avviare l'ammodernamento della rete idrica italiana, che disperde una quantità inaccettabile delle risorse a causa della propria fatiscenza.
L'acqua è un bene che, a causa dei cambiamenti climatici in atto, diventa di anno in anno sempre più prezioso e va assolutamente tutelata.




Riunione di tecnici al ministero dello Sviluppo economico
già avviato il programma per il risparmio delle risorse idriche
Italia, è allarme siccità, rischio blackout
Pecoraro Scanio: "Stato d'emergenza"
Preoccupazione per il livello del Po, mai così basso ad aprile

Italia, è allarme siccità, rischio blackout
Pecoraro Scanio: "Stato d'emergenza"


ROMA - Italia ad alto rischio siccità: è allarme per i prossimi mesi, anche per le forniture di elettricità. I tecnici che seguono la situazione si sono riuniti, oggi, al ministero per lo Sviluppo economico per fare il punto alla luce del dossier "Emergenza Estate 2006", e sarebbero orientati a chiedere al governo lo stato di crisi, prevedendo anche il contingentamento delle risorse idriche nei prossimi mesi, ma non di quelle ad uso domestico. Una richiesta che trova sponda nel ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: "Domani chiederò lo stato di emergenza nel corso del Cdm". A pesare sarebbero anche le previsioni delle temperature, sopra le medie stagionali, oltre alla carenza idrica: il lago Maggiore, ad esempio, registra un livello di invaso inferiore di 60 milioni di metri cubi rispetto al 2006. "Lo stato d'emergenza, però, non basta, servono interventi strutturali - continua Pecoraro Scanio - In particolare è necessario varare un piano antisprechi ed avviare l'ammodernamento della rete idrica italiana, che disperde una quantità inaccettabile delle risorse a causa della propria fatiscenza".

All'ordine del giorno della riunione di oggi, l'ottimizzazione delle poche risorse a disposizione, con l'ipotesi di "rilasci controllati" che consentano di evitare sprechi e mantenere il più alto possibile il livello del Po, mai così basso ad aprile. Ma anche la predisposizione di misure operative che consentano di ridurre il rischio blackout. Non c'è ancora la dichiarazione di stato di emergenza ma, di fatto, il programma per la razionalizzazione dei consumi idrici è stato già avviato.

Produttori e gestori di energia, Authority e Regioni, Autorità di bacino e Protezione civile, nella riunione di questa mattina hanno ritenuto necessario definire un programma da subito operativo. Perché le previsioni per i prossimi mesi non consentono di recuperare il deficit idrico accumulato in autunno e in inverno e, dunque, il problema della siccità è ormai una realtà più che un rischio.

Il programma prevede quindi che già da ora vengano effettuati dei rilasci controllati di acqua, sia dai grandi laghi sia dagli invasi alpini, in modo da consentire di ripristinare soprattutto il livello del Po. Un ripristino che, in ogni caso, non consentirà di tornare a livelli abituali, visto che ad oggi il grande fiume ha una portata inferiore anche a quella del 2003, quando vi fu la necessità di intervenire pesantemente con la dichiarazione dello stato d'emergenza e il varo di una cabina di regia nazionale per la razionalizzazione delle risorse a disposizione.

Quanto al rischio blackout, sempre secondo quanto si è appreso, gli esperti stanno già studiando le misure necessarie per impedire che un eccessivo utilizzo di energia faccia saltare l'intera rete. Allo studio ci sono due misure: una interna, il distacco delle utenze industriali cosiddette 'interrompibili' (quelle cioè che a fronte di riduzioni tariffarie sono pronte ai distacchi) e una esterna, l'acquisto di una maggiore quantità di energia dall'estero.

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