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domenica, ottobre 29, 2006

Finanziaria repubblicana



Se non sbaglio, in Italia un insegnante, un'operaia od un impiegato guadagnano, mediamente, molto meno dei "colleghi" che vivono negli altri paesi europei.

Al contrario, i politici italiani (parlamentari ed europei eletti in Italia) sono remunerati di più dei quello che succede negli altri paesi europei.

Inoltre non si deve dimenticare tutti i benefici, a volte inspiegabili, che godono i politici italiani. Vi risparmio l'elenco perché è troppo lungo.

Nel sito di radioradicale si legge che :
le istituzioni italiane negli ultimi 5 anni costano ai contribuenti il 36,56% in più rispetto a cinque anni fa. Fatta la tara all'inflazione calcolata dall'Istat (il 13%) il 24% in più: 343,151 milioni di euro.
Ecco alcuni dati.
Il Quirinale spende 64 milioni di euro in più rispetto al 2001 (al netto dell’inflazione, il 42% in più); il Senato 147 milioni in più, per un totale di 527 milioni l’anno (più 39%); la Camera dei Deputati 124 milioni, per una somma complessiva di 940 milioni l’anno (più 15%); Corte Costituzionale e Csm spendono intorno al 29% in più rispetto a cinque anni fa.


I lavoratori italiani se li sognano gli stipendi dei politici.

I ricchi non sono solo gli imprenditori od i professionisti, ma anche i politici di mestiere, i parlamentari, i vari presidenti delle aziende statali (i cosiddetti boiardi) che sono tutti strapagati.

In queste repubblica la classe dei politici continua a ridere .

I PRIVILEGI REPUBBLICANI SONO SCANDALOSI !!

Ribelliamoci !!

giovedì, ottobre 26, 2006

La repubblica spia tutti



In Italia più passa il tempo e più ci rendiamo conto che tutti possiamo essere spiati e, ancor più grave, senza sapere da chi.
Praticamente siamo sommersi da videocamere, videotelefonini e sensori che indicano dove siamo e cosa facciamo, tesserini magnetici che indicano gli acquisti ed abitudini.
Anche nel Web siamo tutti controllati, infatti basta avere l'accesso ai dati registrati su chat, blog, forum, per sapere tutti di noi.

La questione è talmente grave che c'è da chiederci se è la fine della democrazia oppure la prova che la democrazia non è mai esistita.

Ma perchè l'abnorme uso dello spionaggio in Italia ?
Una spiegazione convincente è che la società italiana è marcia e che lo stato non funziona, e che viviamo in un periodo di profonda decadenza.
Infatti sopravviviamo in un sistema repubblicano che non solo non ha mai funzionato bene, ma ha insegnato agli italiani a fregare il prossimo, e quindi in fondo siamo tutti corrotti perchè è la repubblica che è corrotta.
Insomma l'aborme uso di spionaggio è il frutto della profonda decadenza della repubblica.

Nel mondo politico, evidentemente si spia per acquisire informazioni più o meno segrete o imbarazzanti per distruggere l'avversario.
D'altronde è altrettanto vero che la politica pulita è una favola.

Un'ultima riflessione sullo spionaggio.
Se è vero che tutti siamo sotto controllo, come è possibile che la mafia continua ad esistere e prosperare, e per fare un esempio, solo recentemente provenzano è stato catturato nel paese di nascita dove da tempo viveva ?

Non è che forse si spia tutti, ma si denuncia solo chi conviene al Potere ?


Prime reazioni all'indagine della produra di Milano sui controlli abusivi
Di Pietro: "Subito una commissione di inchiesta". Finocchiaro "turbata"
Mastella: "Prodi spiato, una pagina oscura"
Berlusconi: "Solo un polverone"
Fini: "Una vicenda inquietante che non fa onore all'Italia"
...
larepubblica

martedì, ottobre 24, 2006

Budapest 2006



Dopo mezzo secolo, la commemorazione dell’anniversario della rivolta di Budapest del 1956, repressa nel sangue dai carri armati sovietici comunisti, è una ferita ancora aperta.

Nella capitale ungherese, in un clima di forte tensione, si sono registrati duri scontri tra i dimostranti e polizia.

Il leader dell'opposizione Fidesz, l'ex premier conservatore Viktor Orban in una contro-commemorazione a Budapest, ha detto :
La rivoluzione del '56 ha smascherato la vera natura del sistema sovietico e contribuito alla salvaguardia dell'Europa dal comunismo ma non ha salvato l' Ungheria dove gli eredi dei comunisti hanno riportato la menzogna e hanno messo in grave crisi la democrazia.

Anche in Italia si è ricordato la rivolta ungherese del 56.
Bertinotti ha commemorato, in aula, le vittime della rivoluzione antisovietica di Ungheria, ed ha aggiunto che :
La rivoluzione ungherese del '56 lascia una lezione valida per tutti: il potere non puo' essere difeso, per nessuna ragione, contro il volere popolare e nessun regime puo' essere esportato con le armi

Peccato che allora i comunisti italiani, tra i quali anche il presidente della repubblica italiana napolitano, difendevano i comunisti sovietici.

E' meglio ricordare che nel 1956 napolitano considera gli insorti ungheresi come controrivoluzionari e spregevoli provocatori, mentre le truppe sovietiche erano un elemento di "stabilizzazione internazionale" ed un "contributo alla pace nel mondo".

Vedete anche un mio precedente post


Adesso serve ben poco commemorare, era allora che si doveva stare dalla parte degli ungheresi!

Purtroppo c'è troppa ipocrisia.

Barricate dei dimostranti: 128 arrestati Rivolta '56, scontri nel centro di Budapest Lacrimogeni della polizia contro i manifestanti, nel 50esimo anniversario della rivoluzione; oltre cento feriti

BUDAPEST - Anniversario amaro a Budapest. Nel giorno della commemorazione dei cinquant'anni della rivoluzione democratica del '56, duri scontri si sono registrati nella capitale ungherese. Terminata la commemorazione solenne presso il Parlamento, a cui hanno partecipato le alte autorità dello Stato magiaro, capi di stato e ministri di 56 Paesi, è iniziata infatti una manifestazione organizzata dal partito d’opposizione di destra Fidesz, a cui hanno preso parte oltre centomila persone.

ilcorrieredellasera



UNGHERIA: BERTINOTTI, RIVOLUZIONE LASCIA LEZIONE VALIDA PER TUTTI
IL POTERE NON PUO' ESSERE DIFESO CON LE ARMI CONTRO VOLERE POPOLARE

Roma, 24 ott. (Adnkronos) - La rivoluzione ungherese del '56 lascia ''una lezione valida per tutti: il potere non puo' essere difeso, per nessuna ragione, contro il volere popolare'', e ''nessun regime puo' essere esportato con le armi''. Fausto Bertinotti ha commemorato, in aula, le vittime della rivoluzione antisovietica di Ungheria. Per il presidente della Camera, oggi si puo' ''condividere una verita' storica di quegli avvenimenti'', sapendo che ''la storia condivisa consolida le istituzioni democratiche'' e ''irrobustisce il patrimonio della Repubblica''.

adnkronos

sabato, ottobre 21, 2006

La first lady iscritta al partito



La first lady clio bittoni in napolitano resta iscritta al partito

Clio Napolitano: al Quirinale protocollo fermo ai Savoia.
La first lady confessa l'insofferenza per le "procedure" in un dibattito con degli studenti.
"Io, una contestatrice al Colle e resto iscritta al partito"


"Il Quirinale si porta dietro il retaggio dell'essere stato dimora dei Papi e poi dei Savoia con tutta la retorica propria di un papato e di una monarchia" spiega. Poi confessa: "Cerco di contestare tutto ciò, ma mi viene risposto che è la procedura. Io replico che sarà anche vero, ma mi pare che questa procedura non sia scritta in nessuna legge né nella Costituzione".

"Faccio di tutto per mantenere vivi i miei interessi" racconta. Compresa la vita politica. "Sono iscritta a un partito, non vedo perché non dovrei continuare a esserlo e a partecipare alle iniziative come facevo prima".

larepubblica

venerdì, ottobre 20, 2006

Napolitano, tutore di prodi



Come noto, abbiamo un presidente della repubblica, napolitano, votato solo dalla maggioranza (risicata) dell’attuale governo.

Nei momenti difficili del governo, già diverse volte napolitano, con alcuni interventi e dichiarazioni, ha preso per mano il presidente del Consiglio prodi.
Insomma napolitano è il tutore del centro sinistra.

Qualcuno (io no) può considerare questa ruolo apprezzabile, in quanto alle volte ha ridotto danni maggiori, ma il punto essenziale è che questo ruolo è un atto squisitamente politico.
La conseguenza è che, così facendo, napolitano non può più essere considerato una figura super partes, non solo perchè prima era stato votato solo dalla maggioranza ma adesso perchè addirittura aiuta ed indirizza il governo.

Forse il Capo dello Stato non può essere già accusato di aver infranto la Costituzione, ma se legittimamente si giudica napolitano il tutore di prodi, allora noi italiani abbiamo il diritto di non sentirsi rappresentati dall’ultimo inquilino del Quirinale.

Io non mi sento rappresentato da napolitano !!

giovedì, ottobre 19, 2006

La repubblica declassata



Le agenzie di valutazione finanziaria (Fitch, Standard and Poor's) declassano l'Italia.


La Fitch diminuisce il rating dell'Italia, da AA a AA-, perchè considera difficile per l'Italia, in continua perdita di competitività, riportare il deficit sotto il 3%.

La Standard and Poor's ha declassato il debito pubblico italiano riducendolo da 'AA-' ad 'A+' perchè la risposta del nuovo governo ai problemi strutturali economici e di bilancio dell'Italia non sono adeguati e manca la disciplina di spesa.

La decisione di queste due importanti agenzie finanziarie è un chiaro segnale di sfiducia, non solo della Finanziaria 2007 e del Governo che la sostiene, ma di tutta il sistema Italia, e quindi della repubblica.
Infatti abbiamo una classe politica (destra e sinistra) inadeguata, i politici italiani scherzano con il fuoco e purtroppo si sa che, se le cosa continueranno a peggiorare, quelli che pagheranno le conseguenze saranno i cittadini e le imprese che sono sul mercato.

La repubblica si sta sempre più indebitando, non è capace di far crescere l'economia, non difende il lavoro, perde competitività, continua a sprecare denari, ci tassa sempre più, ....

a quando la bancarotta?



Italia declassata dalle agenzie di rating

Nel giro di mezz'ora sui conti pubblici italiani si abbatte la scure della agenzie di valutazione finanziaria.
Prima Fitch, poi Standard and Poor's bocciano la manovra economica e declassano l'Italia tagliandone il "rating", ovvero il livello di affidabilità per gli investitori stranieri.
Per l'Italia si tradurrà in un miliardo e mezzo di euro di interessi in più da pagare sul debito pubblico, secondo una prima stima. Ecco la pagella: da AA- l'Italia scende ad A+ in una scala di 22 gradi di giudizio (il più alto è la tripla A).
L'Italia aveva la tripla A poco più di 10 anni fa, l'ultimo passo indietro risale al luglio 2004, oggi siamo davanti solo alla Grecia (ciò significa che bot e cct e altri titoli italiani sono considerati meno rischiosi solo di quelli greci). Gli altri paesi forti dell'euro mantengono la tripla A.

Per Standard and Poors la risposta data dal governo italiano con la finanziaria ai problemi economici è inadeguata, deludente e lontana dai progetti di riforma delle pensioni e dell'amministrazione indicati in giugno. Ci sono nella manovra economica, secondo gli analisti, troppe concessioni all'ala più radicale della maggioranza e ai sindacati mentre servono interventi strutturali sulla spesa e non più tasse. Fitch invece apprezza lo sforzo di correzione dei conti anche se osserva che resterà difficile tagliare la spesa e che il debito pubblico continuerà a crescere.

web
tg5

mercoledì, ottobre 18, 2006

Gli spagnoli preferiscono la monarchia



In Spagna c'è stato un sondaggio sulla monarchia.

La domanda del sondaggio è:

Preferisci che la Spagna rimanghi una monarchia, o preferisce che sia una repubblica?

Risultato:

Monarchia
65%

Repubblica
25%

Non lo so / Non risponde
10%


Quindi gli spagnoli preferiscono la monarchica (65%) mentre solo il 25% si è espresso a favore della repubblica.

Come capisco ed invidio gli spagnoli!



Angus Reid Global Monitor

martedì, ottobre 17, 2006

Scuola repubblicana



Per diminuire la spesa scolastica il governo sta pensando di ridurre il numero degli alunni bocciati.

Premesso che la scuola repubblicana è già fin troppo poco selettiva, ma è possibile che nessuno abbia pensato alle conseguenza ?
Alla fine avremmo tanti dottori ed ingegneri non preparati.
Chi avrà il coraggio di farsi curare da uno di questi somari in medicina? O chi comprerà una casa progettata da un somaro in ingegneria?

Ma non solo : pochi italiani vogliono fare lavori manuali e quindi per sopravvivere dobbiamo distinguere in lavori che richiedono grande esperienza e conoscenze specifiche.

La scuola italiana è sempre più di manica larga. Infatti basta confrontare la percentuale dei promossi lungo i vari anni scolastici.
Nel sito del ilcorrieredellasera si legge che nel regio anno scolastico 1888-1889 gli studenti del terzo anno di liceo classico promossi erano l'86%. Ma si trattava di una élite. Dopo la riforma di Gentile, nel 1924-25, con una platea di candidati decisamente più affollata, solo il 25% fu promosso. E un quarto di secolo dopo, agli esami di maturità del 1951/52, i bocciati furono il 28,4%.
Da allora la percentuale non ha fatto che calare.

Non mi dite che le generazioni di adesso sono più sveglie e più studiose di quelle precedenti? Mah... Fatto sta che già nel 1970-71, i respinti erano precipitati al 9,4%. E hanno continuato a scendere, scendere, scendere. Fino ai record di quest'anno, quando i ragazzi bocciati sul filo dell'ultimo esame sono stati tre ogni cento.


Invece di migliorare l'istruzione (preparando meglio gli insegnanti, essere più severi ...) si pensa a diminuire i costi della scuola promuovendo il più possibile gli studenti.

Scuola repubblicana : tutti somari e promossi!


sito web

Il governo «taglia» i bocciati e il personale «Riducendo del 10% i ripetenti, si avrà un risparmio di 56 milioni dal 2008». Ma negli ultimi anni è già record: solo 3% di respinti
ilcorrieredellasera

lunedì, ottobre 16, 2006

La Repubblica del Terrore



L’ultimo giorno di Maria Antonietta, Regina di Francia.

Il 12 ottobre Maria Antonietta ascolta la sentenza che la condannava alla pena di morte con volto tranquillo, quasi insensibile senza pronunziare parola.

Dopo il sommario processo, il 16 ottobre 1793, alle ore 12 Maria Antonietta, con le mani legate dietro la schiena, sale sulla carretta.

Giunta a due passi dalla ghigliottina, in Place du Carrousel, con un regale cenno rifiuta l'aiuto di salire al patibolo e dice: "No, avrò la forza, grazie a Dio, di andar fin là".

Sale maestosamente i funebri gradini, sul palco si volta e guarda immobile e senza emozione le migliaia di “spettatori”.
La Regina con serena fermezza si attenne a tutto il lugubre cerimoniale che precedeva l’esecuzione.

Alle ora 12.15, un attimo prima di essere uccisa, con gli occhi verso il cielo grida a voce alta : "Addio, miei figliuoli; vado a raggiungere vostro padre."

Già il 17 giugno 1793 Pio VI aveva dichiarato martirio la morte del cristianissimo Re Luigi XVI.

sabato, ottobre 14, 2006

Scontro istituzionale repubblicano



Ennesimo scontro tra il parlamento ed il presidente della repubblica.

La riforma del sistema televisivo, proposta dal centrosinistra, ha provocato l'ira del centrodestra, che non ha risparmiato il capo dello Stato.

Cicchitto ha detto : "la cosa più sbagliata è quella di lanciare il sasso e di nascondere la mano".
Schifani : "Quello dei Quirinale è un atto politico. Il nuovo richiamo è una evidente affermazione critica nei confronti della legge vigente e che i problemi di libertà e pluralismo sussistano è quindi una dichiarazione politica"

Ma come si fa pensare che le dichiarazioni di un presidente della repubblica non siano atti politici.

Ma non solo, Napolitano è un ex-dirigente del partito PCI/DS, comunista doc, che ha fatto carriera all'interno dell'apparato comunista.

In una repubblica non esiste un capo di stato superpartes.

Nota del Quirinale dopo le critiche della Casa delle Libertà
Scontro Quirinale-Cdl sulla riforma tv
Il comunicato esprime «stupore per alcune dichiarazioni rilasciate da esponenti dell'opposizione»

ROMA - E' scontro tra la Casa delle Libertà e il Qurinale sulla riforma del sistema delle tv. Non si fermano infatti le polemiche sul disegno di legge Gentiloni, che anzi coinvolgono il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accusato da Forza Italia di aver espresso un giudizio «politico» sul provvedimento. Parole che provocano la ferma reazione del Colle che in una nota parla di «stupore» per le reazioni di «alcuni esponenti dell'opposizione».
Il primo ammonimento nei confronti del Colle è di Fabrizio Cicchito, vice coordinatore azzurro: le presidenze della Repubblica, della Camera e del Senato rimangano «fuori o al di sopra» dello scontro sul "Ddl Gentiloni" o saranno coinvolte nello «scontro politico assai duro» che ci sarà sulla riforma.

Anche Sandro Bondi sembra richiamare la terzeità delle istituzione tornando a battere il tasto della «occupazione delle più alte cariche dello Stato» da parte della maggioranza. L'ultimo affondo è di Renato Schifani, presidente dei senatori azzurri: «Che le più alte cariche dello Stato entrino all'unisono nel dibattito politico per dare sostegno al disegno di legge Gentiloni è un fatto grave».

LA NOTA DEL QUIRINALE -
La reazione del Quirinale non si fa attendere. La si legge in una nota: «Destano stupore alcune dichiarazioni rilasciate da esponenti dell'opposizione rispetto alla risposta data dal Presidente della Repubblica a una specifica domanda nel corso della conferenza stampa di venerdì a Londra. Il presidente Napolitano si è rigorosamente limitato a ribadire la giustezza dei principi affermati nel messaggio del presidente Ciampi al Parlamento sulla libertà e il pluralismo dell'informazione, esprimendosi "in termini generali", senza entrare in alcun modo nel merito del dibattito sul disegno di legge Gentiloni».
È quanto si legge in una nota della Presidenza della Repubblica. «E - continua il comunicato - dopo aver richiamato il messaggio del suo predecessore, il presidente della Repubblica ha rilevato che "ciascuna forza politica ne trae le conseguenze che crede».

ilcorrieredellasera

Sprechi della repubblica senza fine



Gli italiani sanno benissimo che il loro potere d'acquisto diminuisce, che si fa fatica ad arrivare alla fine del mese, e che trovare lavoro è sempre più difficile.

Come se non bastasse, le tasse (in aumento) servono per sostenere un sistema inefficente e pieno di sprechi.

Gli sprechi della repubblica aumentano sempre di più.
Ad esempio l'anno scorso la Camera ha pagato 360 mila euro di bollette d'acqua, ed il Senato (compresi misteriosi "approntamenti dei servizi anti-incendio") 400 mila.

Cosa sono gli "approntamenti dei servizi anti-incendio"?

A questo punto, oltre alla famosa (e veritiera) battuta "la repubblica è un magna magna", possiamo aggiungere "la repubblica è un magna e bevi".





Non è vero che i politici mangiano: bevono anche. Una sete pazzesca, da impolverati cammellieri del Sahel. Basti dire che l'anno scorso la Camera ha pagato 360 mila euro di bollette d'acqua. E il Senato (compresi misteriosi "approntamenti dei servizi anti-incendio") 400 mila. Pari, insieme, a 650 mila metri cubi d'acqua.

Come se per ogni giorno di seduta fosse riempita un'enorme piscina olimpionica.


ilcorrieredellasera

venerdì, ottobre 13, 2006

Tibet Libero



Il 6 ottobre di mezzo secolo fa, i carri armati cinesi entravano in Tibet e ne iniziavano la dura occupazione comunista.

La cultura, la religione, le tradizioni e i diritti umani di un intero popolo da allora sono sistematicamente violati, calpestati, sottoposti alla censura governativa e all’ingerenza politica di Pechino in ogni aspetto della società tibetana.

Dal 1950 si calcola che sono stati distrutti oltre 6.000 monasteri, di cui molti secolari, ed uccisi circa 1.200.000 tibetani.


TIBET: DALAI LAMA, IN GIOCO DIRITTI UMANI DI 6 MILIONI DI BUDDHISTI

OSTACOLO A SOLUZIONE QUEI DIRIGENTI CINESI CHE NON CONOSCONO NOSTRA STORIA E CULTURA

Roma, 13 ott. - (Adnkronos) - ''La questione del Tibet non e' solo una mera questione che riguarda il Dalai Lama, ma abbraccia il rispetto dei diritti umani di sei milioni di tibetani''.

Lo ha dichiarato durante una conferenza stampa il Dalai Lama Tenzin Gyatso, a Roma per ricevere la Laurea Honoris Causa in Biologia conferitagli dall'Universita' Roma Tre.

adnkronos

mercoledì, ottobre 11, 2006

L'Alitalia precipita



Effettivamente l'Alitalia si trova in una situazione molto difficile e rischia il fallimento.

Ma cosa hanno fatto finora i nostri cari politici per salvare la campagna aerea nazionale ?

Se non sbaglio lo stato ha già speso un sacco di soldi, i politici hanno attuato piani di ristrutturazione, hanno cambiato dirigenza, ed adesso la classe politica dice che "ha perso il controllo della situazione!!".

Ma perchè prima era sotto controllo?
Come mai?
Perchè?
Di chi è la colpa ?



Alitalia: Prodi, fuori controllo
(ANSA) - ROMA, 10 ott - 'L'Alitalia vive il momento piu' difficile della sua storia. La situazione e' fuori controllo e non vedo paracadute', dice Prodi.'Abbiamo tempo fino a gennaio per una soluzione concordata per evitare il fallimento -ha detto al tavolo con i sindacati- non ha senso parlare di ristrutturazione o ricapitalizzazione senza strategia nazionale e internazionale'.

Per il ministro dei Trasporti Bianchi l'obiettivo e' far diventare Alitalia 'un forte vettore nazionale e darle una forte alleanza'.

ansa


Barrot: "Non è la strada giusta per salvare l'azienda"
"Riteniamo che la ristrutturazione sia stata ben attuata"

Alitalia, la commissione Ue
"Lo Stato non garantisca aiuti"
Titolo debole in Borsa, scambiato lo 0,83% del capitale

ROMA - Monito della commissione Ue all'Italia nel caso il governo decidesse di aiutare finanziariamente l'Alitalia per risollevarla dalla crisi.

E' senza appello il giudizio del portavoce del commissario Ue per i Trasporti Jacques Barrot: "La strada per risolvere i problemi dell'Alitalia non passa per gli aiuti di Stato. Si tratta di problemi di natura industriale".

"Come Commissione - ha spiegato Barrot - abbiamo dato già due volte il via libera alla ricapitalizzazione della compagnia. E non abbiamo ragione di credere che il piano di ristrutturazione non sia stato attuato nella giusta maniera. Però - ha concluso - è difficile commentare le notizie che arrivano sulla crisi di Alitalia, anche perchè non rientra nel ruolo della Commissione".

E' di ieri l'incontro tra il governo e i sindacati per discutere della ristrutturazione di un'azienda che rischia il fallimento tanto da far dire a Romano prodi che "la situazione è fuori controlo".

larepubblica

martedì, ottobre 10, 2006

La privacy vale solo per i politici?


Il risultato del servizio delle 'Iene' (previsto stasera) è diventato un incidente diplomatico ed il Garante per la Privacy ha deciso di bloccare il servizio televisivo della trasmissione di Italia1.

Come noto, dal test antidroga effettuato "a sorpresa" su 50 deputati, sembrerebbe che un deputato su tre fa uso di sostanze stupefacenti, per la maggior parte cannabis, ma anche cocaina.

Mentre si discute sulla validità del test, e se ci siano o meno gli estremi per imputare agli inviati la violazione della privacy, a Montecitorio domina la confusione e la strumentalizzazione politica.

Alcuni sono contenti di avere partecipato al programma e si augurano che "sia l'occasione di un dibattito contro l'ipocrisia del proibizionismo", altri querelano la trasmissione "pur non avendo niente da nascondere", altri ancora invitano le Iene a trasmettere in onda il servizio.

Forse il metodo usato dalle iene è stato poco ortodosso ma mi chiedo : perche' poi bloccare la messa in onda del filmato di una notizia gia nota?
Al limite si poteva stoppare la diffusione della notizia.

Anche se non sono convinto, rispetto la decisione del garante per la Privacy, ma a questo punto mi chiedo perchè si difendono gli onorevoli mentre in altre occcasioni non si è fatto altrettanto?.

La privacy vale solo per i politici?

Ricordo il caso del principe Vittorio Emanuele di Savoia, dove ci sono state palesi violazioni della legge sulla privacy, come le intercettazioni telefoniche pubblicate nei giornali e televisioni.

Il Garante della Privacy non ha mai notato che in questa repubblica molte persone sono state sottoposte a linciaggi morali ?

Cosa ha fatto finora il Garante della privacy per tutelare i cittadini italiani ?



Il servizio : «Un onorevole su 3 fa uso di sostanze stupefacenti»
Droga alla Camera, stop a servizio delle Iene
Il garante per la privacy vieta di mandare in onda il test condotto su 50 onorevoli: «È stata violata la privacy»

ROMA - Il garante per la Privacy ha deciso di bloccare il servizio delle «Iene» sul test antidroga effettuato su 50 deputati. Il servizio, che dimostrerebbe l'uso di sostanze stupefacenti da parte di un onorevole su tre, doveva andare in onda stasera. Ma aveva scatenato una serie di polemiche.

LE REAZIONI - Il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, aveva parlato di «pessima trovata pubblicitaria. L'attendibilità di questa specie di esperimento scientifico è equivalente allo zero». Parere opposto dal segretario dei Radicali Italiani, Daniele Capezzone: «Ancora complimenti a 'Le iene' - aveva detto -. Niente complimenti, invece, ai finti stupiti, ai finti indignati, ai 'caduti dalle nuvole', ai 'Cappucetto Rosso' che fingono di non sapere e non vedere. Adesso, c'è una cosa seria che la politica può fare, ed è depenalizzare il consumo».

PRIVACY - Daniela Santanché, di Alleanza Nazionale, aveva dichiarato che «o quella delle Iene è una burla, o altrimenti deve intervenire il presidente della Camera, Bertinotti, rimasto finora in un silenzio assordante. Trovo che questa cosa sia inaccettabile; stiamo diventando Il Grande Fratello. Io sono anche una madre e l'idea che possa essere sospettata di fare uso di droga è un'idea che mi dà profondamente fastidio. In questo caso non si è rispettata quella che è la tutela della propria privacy». Per il capogruppo della Lega Nord, Roberto Castelli, si tratta di «una ennesima dimostrazione di questi tempi barbari e decadenti: è barbaro e decadente chi consuma droga, ma lo è anche chi ha avuto l’idea di questa indagine con i tamponi». Usa l'ironia il capogruppo vicario della Dc alla Camera dei deputati, Giampiero Catone, che giudica «interessante il drug wipe usato nel servizio della trasmissione televisiva. Non escludo - prosegue - l'ipotesi di una proposta di legge antidoping per essere applicata semmai dopo aver discusso e votato provvedimenti importanti come la legge finanziaria. Bisognerebbe far eseguire questo test, assieme a quello dell'etilometro, come avviene in altri Paesi europei e anche in alcuni comuni d'Italia.

ilcorrieredellasera

lunedì, ottobre 09, 2006

Molti politici sono drogati


Mi ero sempre chiesto come mai molti politici sono antiproibizionisti o perlomeno favorevole alla depenalizzazione dello spaccio od uso di droga.

Rimanevo interdetto ogni volta che si presentavano leggi discutibili come aumentare il quantitativo massimo di cannabis detenibile oppure evitare che il possesso di qualche spinello facesse rischiare di incorrere nella presunzione di spaccio...

Adesso il Test delle Iene su 50 parlamentari fa capire perchè molti politici propongono leggi del genere.

Tra i consumatori di stupefacenti ci sono anche molti parlamentari, e quindi la depenalizzazione e liberalizzazione dell'uso di "spinelli" e droghe cosidette leggere è un modo per evitare di andare in carcere!!!

Un altro record della repubblica italiana :
un onorevole su tre fa uso di droga !

Vergogna!!




Diversi deputati e senatori sono stati sottoposti, a loro insaputa, al "drug wipe"
una prova quasi infallibile. Quattro positivi alla cocaina, 12 alla cannabis
"Un onorevole su tre fa uso di droghe"
Test delle Iene su 50 parlamentari
I risultati saranno presentati nella trasmissione in onda domani sera alle 21

"Un onorevole su tre fa uso di droghe"
Test delle Iene su 50 parlamentari

ROMA - Un onorevole su tre fa uso di stupefacenti, prevalentemente cannabis ma anche cocaina: è il risultato di un test eseguito, a loro insaputa, su 50 deputati dalle Iene, che ne proporranno i risultati nella prima puntata della nuova serie del programma, domani alle 21 su Italia 1. Questo il dato: il 32% degli 'intervistati' è risultato positivo: di questo il 24% (12 persone) alla cannabis, e l'8% (4 persone) alla cocaina.

Il test eseguito con uno stratagemma è il drug wipe, un tampone frontale che, spiega Davide Parenti, capo autore delle Iene, "ha una percentuale di infallibilità del 100%". I deputati sono stati avvicinati con la scusa di un'intervista. poi, una finta truccatrice, si accorgeva che la fronte dell' intervistato era "troppo lucida" e tamponava. In realtà l'ignaro si era sottoposto, senza saperlo, al test che svela se si è fatto uso di stupefacenti nelle ultime 36 ore.

"Il test - spiega Parenti - è infallibile al 100% se si sono assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore. Il che vuole dire che basta averne fatto uso più di due giorni prima per risultare negativi. L'errore, piuttosto, può essere fatto per difetto: può succedere che il test non rilevi chi ha fatto uso di cannabis coca o altro ma non che risulti positivo se qualcuno è pulito".

Nel servizio-inchiesta non si riconosceranno i deputati sottoposti al test: "Noi stessi non sappiamo chi, dei 50 testati, sono i 'positivi'. Per noi la parte interessante non è la violazione, ma il dato percentuale".

larepubblica

giovedì, ottobre 05, 2006

Gli istriani denunciano la repubblica italiana




Gli esuli istriani hanno un sacrosanto diritto a chiedere un risarcimento giusto ed equo dei beni abbandonati.

Come è scritto nell'articolo :
La repubblica italiana (con il primo governo Prodi, ndr) ha portato la Slovenia come una sposa all'altare dell'Europa ed ora sembra non voler usare il diritto di veto all'ingresso nella Ue della Croazia per ottenere la restituzione dei beni abbandonati.
Allora l'unica strada da percorrere è quella legale



Gli istriani denunciano la repubblica italiana.

Vergognati repubblica!!


Gli esuli istriani fanno causa al governo «Giusto indennizzo per i beni perduti» - di Fausto Biloslavo -

da Trieste

Questa volta l'avvocato americano fa sul serio ed oggi saranno presentate al tribunale di Trieste le prime quaranta cause degli esuli istriani e fiumani, contro lo Stato italiano, per un equo indennizzo dei beni depredati dalla Jugoslavia di Tito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ci voleva Giovanni De Pierro, 44 anni, figlio di emigrati negli Stati Uniti, originari della provincia di Benevento, per dare il via ad una probabile valanga di cause civili contro lo Stato per aver elargito, fino ad oggi, solo elemosina a chi ha perso tutto perché italiano. In 350mila fuggirono davanti alle violenze dei partigiani comunisti dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, lasciando alle spalle attività, case, terreni, nazionalizzati dal nuovo regime jugoslavo. «Si tratta della prima azione legale seria degli ultimi 60 anni. Domani (oggi per chi legge, ndr) presentiamo le prime quaranta cause a Trieste e nelle prossime settimana contiamo di arrivare, nel resto dell'Italia, a circa duecento richieste di giusto ed attuale risarcimento danni per i beni perduti», spiega al Giornale De Pierro, che ha presentato l'iniziativa nel capoluogo giuliano.
Una bella grana per il governo Prodi, tenendo conto che vengono chiamati in causa il ministero dell'Economia e la presidenza del Consiglio. «Se vinciamo, altro che finanziaria pesante ­ sostiene con una battuta De Pierro ­. Sarà una sconfitta pesante per le casse del tesoro italiano e gli esuli che faranno causa, o i loro eredi, diventeranno migliaia». L'ufficiale giudiziario notificherà all'avvocatura dello stato di Trieste le prime quaranta cause degli esuli che si sono visti sequestrare case o grandi appezzamenti terrieri a Pisino,

Fiume, Pirano e altre località che oggi si trovano in Slovenia o Croazia.
«L'obiettivo delle cause è far riconoscere il diritto ad un risarcimento giusto ed equo dei beni abbandonati dagli esuli appellandoci alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo», spiega l'avvocato triestino Gian Paolo Sardos Albertini, che fa parte del pool legale creato da De Pierro.
Lo Stato italiano sta risarcendo da anni gli esuli, ma a causa delle lungaggini burocratiche e della cronica mancanza di fondi i parametri di rivalutazione, rispetto al valore del bene del 1938, vengono considerati miserevoli. «I coefficienti attuali sono fra il 200 ed il 350 per cento, ma le stesse leggi che giacciono in Parlamento, presentate sia da Fassino che da Fini, chiedono indennizzi più alti con coefficienti che variano dal 4000 al 5000 per cento», sottolinea De Pierro. L'iniziativa era partita lo scorso anno, ma poi l'avvocato d'oltreoceano aveva deciso di rimandare perché sembrava che con la vicina Croazia si potesse aprire uno spiraglio sulla restituzione dei beni. «L'Italia ha portato la Slovenia come una sposa all'altare dell'Europa (con il primo governo Prodi, ndr) ed ora sembra non voler usare il diritto di veto all'ingresso nella Ue della Croazia per ottenere la restituzione dei beni abbandonati. Allora l'unica strada da percorrere è quella legale», osserva l'avvocato, esperto di diritto internazionale, che ha uno studio nel New Jersey. De Pierro ha appreso la tragica vicenda degli esuli dai racconti del padre, operaio a New York. Il giovane avvocato si occupa da qualche anno delle vicende dell'esodo e Oltreoceano aveva fondato l'Alleanza Italiana Istriano-Fiumano-Dalmata andando a protestare sotto i consolati sloveno e croato a New York per le ingiustizie subite alla fine della seconda guerra mondiale.

Nessuno, fino ad ora, aveva mai pensato ad un'azione collettiva per chiedere il risarcimento di beni perduti 60 anni fa, che rispetti il valore del mercato attuale. «Chiederemo al giudice che venga eseguita una perizia sui beni abbandonati ­ spiega Albertini ­: l'Italia ha tradito i suoi cittadini risarcendoli in maniera iniqua ed ora deve pagare». Il valore dei primi risarcimenti richiesti potrebbe ammontare a 20 milioni di euro, ma il pool degli avvocati di cui fanno parte tre giuristi esperti di diritto internazionale, per il momento preferisce non parlare di cifre, ma solo del riconoscimento legale di un equo e giusto indennizzo agli esuli. «I rappresentanti della Farnesina si battono per far riconoscere alla Croazia il diritto degli italiani di acquistare oltre confine. Ma gli esuli cosa dovrebbero fare, ricomprarsi le case rubate?», sbotta De Pierro. Dopo Trieste, capitale morale dell'esodo, le cause partiranno a Roma, Lucca, Torino, Genova e Milano con l'obiettivo di creare un effetto valanga che ottenga giustizia dopo oltre mezzo secolo di promesse mancate.


ilgiornale

lunedì, ottobre 02, 2006

Rap repubblicano



Un pò di Satira non guasta ....

mi limito a riproporre un filmato mandato in onda dalla RAI durante il telegiornale TG2 di venerdì scorso, e già pubblicato in internet.

Cronologia :
1) Prodi riferisce alla Camera sul caso Telecom
2) l’opposizione gli impedisce di parlare.
3) il presidente della Camera Fausto Bertinotti sospende la seduta.
4) Prodi ripete per ben 9 volte la frase: "Per me in particolare sarebbe come sconfessare parte della mia storia professionale, visto che da presidente dell'Iri in quegli anni ho avviato uno dei più consistenti processi di privatizzazione intrapresi in Europa".

Questa epica frase (ripetuta) si trasforma in un rap che già spopola nel web.


Rap di Prodi al Tg2, l'Unione:
"Verificare vilipendio alle istituzioni"
La Cdl accusa: reazione bigotta, in Italia c'è libertà di stampa

Rap di Prodi al Tg2, l'Unione:
"Verificare vilipendio alle istituzioni"


ROMA - "Vilipendio alle istituzioni". Questo il reato che, secondo alcuni parlamentari dell'Unione, si configurerebbe dopo che il Tg2 ha deciso di mandare in onda, nell' edizione delle 13 di venerdì scorso, il video montato come un brano rap del discorso del premier Romano Prodi alla Camera su Telecom.

La richiesta, avanzata in una lettera al cda della Rai, è firmata dai parlamentari Giorgio Merlo della Margherita vicepresidente della Commissione di Vigilanza, Gennaro Migliore capogruppo di Rifondazione comunista alla Camera, Loredana De Petris dei Verdi segretario della Presidenza del Senato ed Esterino Montino componente dei Ds in Commissione di Vigilanza.

Scrivono i parlamentari dell'Unione: "E gravissimo che un telegiornale del servizio pubblico, in una delle edizioni di punta della sua programmazione, abbia dato spazio ad un video del genere". Secondo i firmatari infatti "non è accettabile che di alcune delle maggiori cariche della Repubblica, dal premier al vicepremier, al presidente della Camera, come anche dell' Aula parlamentare, sia stata data un' immagine comica che nulla aveva a che vedere con un momento come quello del dibattito parlamentare su Telecom, dall alto valore politico e istituzionale ".

Quindi i parlamentari chiedono che la cassetta dell' edizione in questione del Tg2 venga posta all' attenzione del consiglio di amministrazione per valutare eventuali provvedimenti da prendere .

Immediata la replica del centrodestra - per bocca di Marco Taradash e Isabella Bertolini - che accusa l'Unione di una reazione "bigotta" e ricorda alla maggioranza l'esistenza "in Italia della libertà di stampa". Rincara Francesco Storace, An, membro della commissione di vigilanza della Rai: "Se Prodi è comico, se la prendono con Mazza... E dimenticano, a proposito di vilipendio, le 'benignate' contro Berlusconi, oltre ai blob quotidiani. Povera Rai...".
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